La transizione energetica riguarda tutti: non sono escluse le associazioni di categoria dell’industria oil&gas, come l’Unione Petrolifera, che storicamente riunisce le aziende attive nel downstream petrolifero ma che oggi guarda avanti, oltre i combustibili fossili, e per questo cambia nome in UNEM – Unione delle Energie per la Mobilità.
E già dalla nuova definizione, annunciata nel corso dell’assemblea annuale dell’organizzazione che si è svolta ieri, 6 ottobre, è chiara anche la rinnovata mission strategica: rappresentare tutte le diverse forme di energia per la mobilità, per continuare a garantire alle merci di circolare e alle persone di spostarsi liberamente, grazie a carburanti efficienti, puliti, sostenibili ed accessibili a tutti.
Il petrolio, la commodity storica su cui da decenni si basa il business dei membri dell’associazione, non sparirà del tutto, ma certamente il suo peso si ridurrà notevolmente, a favore di combustibili alternativi e meno inquinanti.
“Per affrontare la sfida della decarbonizzazione servono tutte le tecnologie” ha dichiarato il Presidente di UNEM Claudio Spinaci. “Più sono ambiziosi gli obbiettivi e più è importante avere a disposizione tutte le opzioni”.
Certo è che anche il business model dei soci dovrà anch’esso evolvere: “Per quanto riguarda le raffinerie – ha infatti aggiunto Spinaci – si trasformeranno in modo progressivo in nuovi impianti capaci di assicurare la produzione e la distribuzione di nuovi carburanti liquidi a contenuto di carbonio basso o nullo”.