sabato, Luglio 27, 2024

IL PREZZO DEL GAS NEGLI USA TORNERA’ A CRESCERE SECONDO MORGAN STANLEY

Must read

Pronti per una bioraffineria in Malesia

Petronas, nota società statale malesiana, Enilive S.p.A., controllata di Eni ed Euglena Co. Ltd, società energetica giapponese, costituiranno una joint venture al fine di...

Una FPSO e una FSO per il progetto Baleine 2

Si è tenuta a Dubai la cerimonia di battesimo di una Floating Production Storage Offloading Unit (FPSO) e di una Floating Sorage Unit (FSU),...

Petrobras vuole il gas boliviano

Durante il Business Forum Bolivia-Brasile andato in scena qualche giorno fa a Santa Cruz de La Sierra, la Presidentessa di Petrobras Magda Chambriard ha...

L’importanza della sicurezza informatica e della comunicazione ad essa dedicata

È vero, in questo caso non si è trattato di un attacco di sicurezza informatica. Ma il “piccolo” incidente di percorso capitato a Crowdstrike, una delle più...

Un calo record della produzione di gas naturale e una parallela ripresa della domanda potrebbero creare le migliori condizioni di mercato dell’ultimo decennio negli USA e spingere il prezzo Henry Hub (il prezzo del gas fissato all’omonimo hub di distribuzione situato in Louisiana, utilizzato come benchmark) fino a 5 dollari/MMbtu se l’inverso sarà freddo, secondo le previsioni della banca d’affari americana Moran Stanley.

Più nel dettaglio, secondo l’istituto finanziario, nel corso del prossimo anno il valore Henry Hub dovrebbe attestarsi a 3,25 dollari a MMbtu, con la possibilità di sforare il tetto dei 5 dollari in relazioni alle condizioni climatiche (che ovviamente hanno un impatto diretto sulla domanda di gas).

Dinamica alla cui base si pone, ricorda Morgan Stanley, il calo della produzione, conseguente al taglio delle attività di E&P (Exploration and Production), combinato con una progressiva ripresa della domanda globale di gas naturale e quindi anche dell’export di GNL.

Storicamente, a mantenere bassi i prezzi del gas Henry Hub sono stati i volumi produttivi elevati di gas associato alla produzione di petrolio, ma questo particolare tipo di output dovrebbe ridursi considerevolmente sia quest’anno che nel corso del 2021, secondo le stime della banca statunitense.

“La debolezza dei prezzi durante l’estate, i bilanci sotto stress e lo scarso accesso a capitale esterno, hanno lasciato i produttori alle prese con un calo della produzione e con una scarsa capacità di incrementare rapidamente i capex per rispondere all’attuale rafforzamento del mercato” ha spiegato Morgan Stanley.

Ci vorrà tempo affinché il mercato torni in equilibrio, cosa che secondo gli analisti americani potrà avvenire se prezzi del gas stabilmente più elevati nel corso del 2021 incentiveranno nuovi investimenti in produzione addizionale e processi di switch dal carbone al gas.

 

 

Latest article

Pronti per una bioraffineria in Malesia

Petronas, nota società statale malesiana, Enilive S.p.A., controllata di Eni ed Euglena Co. Ltd, società energetica giapponese, costituiranno una joint venture al fine di...

Una FPSO e una FSO per il progetto Baleine 2

Si è tenuta a Dubai la cerimonia di battesimo di una Floating Production Storage Offloading Unit (FPSO) e di una Floating Sorage Unit (FSU),...

Petrobras vuole il gas boliviano

Durante il Business Forum Bolivia-Brasile andato in scena qualche giorno fa a Santa Cruz de La Sierra, la Presidentessa di Petrobras Magda Chambriard ha...

L’importanza della sicurezza informatica e della comunicazione ad essa dedicata

È vero, in questo caso non si è trattato di un attacco di sicurezza informatica. Ma il “piccolo” incidente di percorso capitato a Crowdstrike, una delle più...

Chevron accelera lo sviluppo sfruttando le nuove tecnologie

"Le nuove tecnologie possono fare la differenza nel campo dello sviluppo energetico offshore", dichiara Matt Johnson, specialista nello sviluppo dei giacimenti e nell'ottimizzazione del...