Assocostieri, analogamente a quanto già fatto da diverse altre associazioni del settore marittimo-portuale, ha espresso il suo rammarico riguardo all’esclusione dei progetti relativi allo small scale GNL, e in particolare alla attività di bunkeraggio di gas naturale liquefatto, dall’ultima versione del Recovery Plan messa a punto dal Governo italiano.
L’organizzazione, che aderisce a Confcommercio e Conftrasporto e rappresenta le aziende operanti nella logistica energetica, nei giorni scorsi è stata sentita in audizione dalla V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione) della Camera, sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e in tale occasione ha ribadito la necessità di valorizzare “le energie di transizione come il GNL per favorire lo sviluppo e la decarbonizzazione dei settori del trasporto marittimo e del trasporto stradale pesante”. Per questo Assocostieri ha espresso “rammarico per l’assenza nella versione del PNRR approvata dal Consiglio dei Ministri del 12 gennaio scorso, e trasmessa alle Camere, delle schede di progetto (versione del 29/12/2020) relative al rinnovo della flotta navale e di supporto alla realizzazione delle infrastrutture sistemiche, come quelle del bunkeraggio del GNL ship-to-ship e truck-to-ship e delle navi bunkerine dedicate”.
Assocostieri ritiene infatti fondamentale, al fine di favorire la diffusione del GNL, “la cui sostenibilità ambientale riguarda le minori emissioni di CO2 ma soprattutto la riduzione drastica rispetto alle emissioni di NOx, ed il quasi azzeramento delle emissioni di SOx e di particolato (PM)”, promuovere la realizzazione delle infrastrutture necessarie a costituire la filiera logistica, che saranno propedeutiche anche allo sviluppo del bio-LNG. “A tal riguardo, si sottolinea l’importanza di prevedere investimenti utili al rinnovamento delle flotte e alla realizzazione delle infrastrutture di rifornimento comprese le bettoline a GNL, fondamentali per permettere il rifornimento in modalità ship-to-ship alle navi. Si raccomanda di cogliere l’opportunità posta dall’obsolescenza della flotta italiana, che imporrà delle sostituzioni nei prossimi anni per soddisfare le prescrizioni IMO e gli obiettivi ambientali comunitari e consentirà al nostro Paese, il cui mercato del bunkeraggio ammonta a circa 3 milioni di tonnellate annue, di diventare un hub per il rifornimento del GNL nel Mar Mediterraneo, in virtù della sua posizione strategica”.
Nella sua audizione, Assocostieri ha anche fornito ai parlamentari indicazioni su come, a suo parere, si potrebbe implementare in modo efficacie il Recovery Plan, suggerendo per esempio “il ricorso a indici di performance (K.P.I.)”, la definizione di “una struttura di governance snella” e la previsione di “un maggior coinvolgimento delle amministrazioni locali, e in particolare delle Autorità di Sistema Portuale”.
Infine, Assocostieri ribadisce la necessità di “rendere più efficienti e rapide le procedure autorizzative”, quale “fattore indispensabile per stimolare la competitività Paese”.