Dopo quasi un anno di forte limitazione dell’offerta da parte dei paesi dell’OPEC e dei suoi alleati, le scorte petrolifere mondiali che si sono accumulate durante la pandemia, sono tornate a livelli più normali, questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile dell’AIE.
I dati infatti dimostrano che nel mese di marzo, le scorte petrolifere hanno accumulato da 25 milioni a 2.951 milioni di barili, riducendo l’eccedenza rispetto alla media quinquennale a soli 1,7 milioni di barili. Le scorte hanno continuato a scendere in aprile a causa dell’aumento della domanda di petrolio.
La stabilità delle scorte era quasi inevitabile poiché l’allentamento delle restrizioni alla mobilità negli Stati Uniti e in Europa, la robusta attività industriale e le vaccinazioni contro il coronavirus hanno posto le basi per un rimbalzo della domanda di petrolio. Tuttavia bisogna considerare che i paesi dell’OPEC hanno prodotto petrolio al di sotto della richiesta del mercato. Di conseguenza i prezzi del petrolio hanno ripreso la loro curva al rialzo da aprile a maggio.