Snam ha confermato il proprio interesse a entrare nel progetto del Tap, il gasdotto che porterà il gas dell’Azerbaigian in Italia attraverso la Grecia. Per Malacarne questo gasdotto è, infatti, “chiave nel processo di creazione di un hub del gas europeo al sud”. Per cui, nel caso alcuni azionisti siano pronti a vendere (nei giorni scorsi Statoil ha annunciato l’intenzione di cedere il proprio 20% della pipeline) “noi siamo pronti a valutare il nostro ingresso”, ha evidenziato l’ad, assicurando che, se ci sarà la possibilità di entrare, l’approccio di Snam “sarà molto pragmatico”.
Verrà, infatti, valutato molto bene il profilo di rischio e quindi i numeri di questo progetto. “Non abbiamo attualmente queste informazioni. In ogni caso analizzeremo bene questi rischi potenziali”, ha aggiunto il top manager, precisando però che la valutazione del rischio ci sarà quando sarà presa l’eventuale decisione finale sull’investimento. Intanto verranno rispettate le tempistiche per la parte italiana del Tap con l’ingresso del primo gas nel 2020. “Noi stiamo costruendo i collegamenti in Italia potenziando la rete dal sud verso il nord del Paese. Siamo completamente in linea con i tempi di approvvigionamento”.
A Piazza Affari il titolo Snam si conferma debole (-0,49% a 4,458 euro). D’altra parte i conti sono risultati solidi ma perfettamente in linea con le attese degli analisti che quindi non si aspettano nessuna particolare revisione delle stime per fine anno. Equita, che prevede ricavi a 3,56 miliardi di euro, in linea con il 2014, un ebitda a 2,889 miliardi (2,776 miliardi nel 2014), un utile netto a 1,226 miliardi (1,198 miliardi nel 2014) e un debito netto a 13,68 miliardi, ha ribadito post risultati il rating buy e il target price a 4,93 euro sull’azione. Mentre Banca Imi hold con un prezzo obiettivo a 4,70 euro, lo stesso giudizio di Kepler Cheuvreux che ha però un target price a 4,50 euro e Banca Akros neutral con un target price a 4,45 euro come Mediobanca Securities (target price a 4,30 euro).