A testimonianza della sempre maggior diffusione del GNL (gas naturale liquefatto) come carburante navale è arrivata, nei giorni scorsi, la notizia che le nuove navi portacontainer appena commissionate dalla compagnia francese CMA CGM, che saranno le più grandi al mondo, potrebbero adottare la propulsione a gas.
Il liner transalpino al momento non si è ancora pronunciato a riguardo, ma a confermare il nuovo maxi-investimento, quasi 1 miliardo e mezzo di dollari, è stato il quotidiano cinese Chia Daily, considerato una fonte più che attendibile poiché voce diretta del Governo di Pechino.
La compagnia con sede a Parigi ha infatti deciso di rivolgersi a due cantieri della Repubblica Popolare per commissionare 9 newbuilding che avranno una capacità di trasporto di ben 22.000 TEUs (wenty-foot equivalent unit): si tratta di Hudong-Zhonghua Shipbuilding, che costruirà 5 navi, e Shanghai Waigaoqiao Shipbuilding, cui toccheranno le altre 4.
Qualora l’ordine dovesse essere confermato – al momento è stata firmata una Letter of Intent (LOI) – quelle appena commissionate da CMA CGM saranno le più grandi portacontainer del mondo, superando, anche se di poco, il record attualmente detenuto dalla OOCL Hong Kong (di proprietà della compagnia OOCL, con sede ad Hong Kong), operativa dallo scorso maggio, lunga 400 metri e dotata di una capacità di 21.413 TEUs
Prima di firmare l’ordine esecutivo, l’armatore transalpino dovrà prendere una decisione proprio riguardo l’alimentazione di queste nuove unità da record, e entrambe le scelte possibili contemplano in qualche modo il GNL.
CMA CGM potrà optare per montare fin da subito sistemi di propulsione a gas, e in tal caso il costo unitario delle nuove navi dovrebbe aggirarsi attorno ai 160 milioni di dollari l’una, oppure scegliere una configurazione LNG-ready, ovvero una predisposizione per trasformare propulsori tradizionali in motori a gas in un secondo momento, ma con modifiche di lieve entità, e in tal caso il prezzo scenderà a 140 milioni a nave.
Entrambe le strade portano comunque al gas naturale, che sarà utilizzato come carburante ‘green’ quando, a partire dal 2020, entreranno in vigore i nuovi limiti stabiliti dall’IMO (International Maritime Organizzation) alle emissioni di zolfo.