Statoil conferma la sua fiducia al RINA, con cui il colosso petrolifero statale norvegese ha rinnovato per altri 10 anni l’accordo già in essere relativo all’analisi e alla certificazione dei materiali utilizzati nelle attività oil&gas.
L’obbiettivo della major nordica è infatti quello di valutare costantemente i materiali impiegati nei pozzi e nelle altre installazioni offshore, e capire se – mantenendo agli attuali livelli efficienza e garanzie di sicurezza – esistono alternative più economiche a quelle fino ad ora adottate. L’obbiettivo è ovviamente quello di razionalizzare al massimo le strutture riducendo i costi di gestione senza tuttavia intaccarne le performance. Questa attività negli scorsi anni è stata effettuata con l’assistenza di Centro Sviluppo Materiali (CSM), controllata del RINA il cui compito è proprio quello di effettuare tutti i test e le verifiche necessarie – soprattutto in termini di corrosione e resistenza delle componenti metalliche – a capire se effettivamente un nuovo materiale potrà essere utilizzato negli impianti produttivi di Statoil al posto di quelli impiegati fino a quel momento, senza generare effetti negativi in termini di affidabilità, efficienza e sicurezza delle operazioni.
Incarico definito da un Frame Agreement col RINA che ora Statoil norvegese ha deciso di rinnovare per altri 10 anni.