Com’era forse prevedibile, sarà la corporation statale cinese CNPC a prendere il posto di Total nello sviluppo di South Pars, uno dei più grandi giacimenti offshore di gas del mondo, situato al largo delle coste iraniane.
A rivelarlo, scrive la Reuters, è stato il Ministro del Petrolio dell’Iran Bijan Zanganeh, che – parlando all’agenzia di stampa locale ICANA – ha dichiarato: “La cinese CNPC ha ufficialmente preso il posto di Total nella fase 11 di South Pars, ma non ha ancora iniziato a lavorare. Dobbiamo ancora definire alcuni dettagli, tra cui appunto quando partire con le attività”.
Total, che deteneva il 51% delle quote del progetto, aveva già annunciato lo scorso agosto che, se non avesse ottenuto un’esenzione dal Governo americano sulle nuove sanzioni previste per l’Iran (entrate formalmente in vigore lo scorso 5 novembre), sarebbe stata costretta ad abbandonare il progetto e a ritirarsi da tutte le iniziative in corso nel Paese degli ayatollah.
Da Washington non è arrivata alcuna ‘eccezione’ per questo progetto, quindi, come stabilito, la major francese si è ritirata dall’Iran. Uno scenario già ipotizzato da molti osservatori, secondo i quali il candidato ‘naturale’ a succedere a Total sarebbe stato proprio CNBC: il gruppo cinese, infatti, era già partner del progetto con il 30% delle quote, a cui ora, presumibilmente, si sommerà il 50,1% detenuto dalla corporation parigina.
Il restante 19,9% di South Pars, che il Qatar chiama North Field e che – ricorda la Reuters – è il giacimento con le più ingenti risorse di gas concentrate in un unico sito mai scoperto, è in mano a PetroPars, una controllata della National Iranian Oil Company.