Per essere ‘compliant’ con i nuovi limiti alle emissioni di zolfo delle navi stabiliti dall’IMO (International Maritime Organizztion), che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2020, ci sono diverse strade: installazione di scrubber, utilizzo di bunker a basso tenore di zolfo oppure passaggio alla propulsione ibrida diesel-GNL.
Il colosso crocieristico americano Carnival, che controlla molti tra i più noti brand del settore, tra cui Costa Crociere, ha deciso di puntare tutto sul gas, come ha confermato Tom Strang, Senior Vice President Maritime Affairs di Carnival, intervenendo alla conferenza Small Scale LNG Summit che si è svolta a Milano.
“Per noi il GNL è il ‘best in class’, perché ci consente di raggiungere i nostri obbiettivi in tema di riduzione delle emissioni, ha un prezzo competitivo e con il nuovo IGF Code avrà presto anche una normativa certa”.
La questione della difformità normativa tra diversi Paesi è uno dei principali problemi riscontrati dagli operatori attivi nella distribuzione di GNL in ambito small scale, quindi destinato al bunkeraggio navale e all’autotrazione, ma il manager di Carnival sembra fiducioso a questo riguardo.
Il gruppo, d’altra parte, sta già operando la AIDANova, prima cruiseship (del marchio tedesco AIDA) alimentata a GNL attiva sul mercato, e presto prederà in consegna altre navi a gas, anche per Costa Crociere: “La AIDANova fa rifornimento ogni 2-3 settimane a Tenerife, nelle Canarie, nell’ambito di un contratto che abbiamo siglato con Shell, che ci fornisce il GNL con una sua apposita bettolina. Presto però questo servizio inizierà ad essere disponibile anche il altre zone del mondo, come Asia e America”.