Goldman Sachs ha annunciato, ed è stata la prima banca internazionale a farlo, che non finanzierà più progetti di trivellazione petrolifera nella regione dell’Artico.
La decisione è parte di una nuova politica ambientale dell’azienda di Wall Street, che prevede anche un analogo ‘stop’ per i finanziamenti a nuove miniere di carbone e alla realizzazione di nuove centrali elettriche a carbone in tutto il mondo, così come a tutti quegli altri investimenti che potrebbero in qualche modo avere un impatto negativo sull’ambiente.
Goldman Sachs ha anche annunciato che investirà 750 milioni di dollari nei prossimi 10 anni in settori correlati con la transizione energetica.
La decisione di non finanziare più attività di trivellazione in area artica era già stata presa o in definizione da parte di altre primarie banche internazionali tra cui Unicredit, Royal Bank of Scotland e Barclays.
Le preoccupazioni sono basate sul fatto che la temperatura media dell’Artico sta salendo a velocità doppia rispetto a quella globale, comunque in crescita.
Lo scorso ottobre, l’associazione Sierra Club and Rainforest Action Network aveva chiesto a Goldman Sach e ad altre banche d’investimento come JPMorgan Chase, di ritirare il loro supporto finanziario all’IPO di Saudi Aramco, la corporation petrolifera nazionale dell’Arabia Saudita che è considerata la più grande emittente corporate di diossido di carbonio del mondo.