Il gruppo americano Baker Hughes, attivo a livello globale nella fornitura di servizi per l’industria energetica, e il Politecnico di Milano hanno formalizzato la loro ormai consolidata collaborazione firmando un accordo quadro di durata triennale, che prevede l’avvio di numerosi contratti di ricerca relativamente a tematiche quali additive manufacturing, aerodinamica avanzata, digital twins, knowledge management, prognostics e data science con la creazione di diverse posizioni di executive PhD in queste aree di ricerca di interesse dell’azienda.
La collaborazione tra Baker Hughes e il Politecnico ha visto già negli anni scorsi la nascita di progetti rilevanti tra i quali lo sviluppo di sonde FRAPP, ovvero sonde ad elevata risposta in frequenza, la creazione di strumenti per la modellazione rotodinamica o ancora progettazione aeromeccanica e verifica sperimentale di componenti per turbine a gas e vapore.
Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, ha dichiarato: “Consolidare il rapporto con le imprese significa dar vita a un circolo virtuoso capace di alimentare la ricerca, incentivare la formazione e rendere il nostro Ateneo ancora più competitivo. Baker Hughes appartiene a quel tipo di azienda che sa trarre vantaggio da questo lavoro di squadra e guardare all’innovazione come a un investimento utile per la sua crescita e per quella del sistema universitario. Con questo spirito il Politecnico di Milano ha investito oltre 5 milioni di euro nell’ultimo triennio per lo sviluppo dei laboratori. Vogliamo che questi diventino luoghi aperti di sperimentazione dove le imprese, come Baker Hughes, possano trovare competenza e nuovi stimoli per affrontare i bisogni del mercato.”
“Siamo lieti e orgogliosi di rafforzare con questo accordo la nostra collaborazione con il Politecnico di Milano, un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale” ha aggiunto Paolo Noccioni, Vicepresidente Innovazione e R&D per il business Turbomachinery & Process Solutions (TPS) di Baker Hughes. “Da sempre l’innovazione ha guidato la crescita di Baker Hughes ed è un aspetto fondamentale dei nostri processi produttivi, lo dimostra il capitale investito dall’azienda in Italia nell’area R&D, oltre 110 milioni di euro nel solo 2019. Per questo è fondamentale per la nostra azienda consolidare rapporti con partner strategici come il Politecnico di Milano, il cui supporto è indispensabile per sviluppare tecnologie che ci consentano di essere in prima linea nel processo di transizione energetica”.
Negli ultimi 5 anni (2015-2019) Baker Hughes ha investito in Italia complessivamente oltre 700 milioni di euro tra attività di Ricerca & Sviluppo e rinnovo ed espansione dei propri stabilimenti. Numeri a cui si aggiungono anche programmi di ricerca congiunti in collaborazione con amministrazioni pubbliche come Regione Toscana, Ministero dello Sviluppo Economico, e 25 tra Università e Centri di Ricerca. Le tecnologie innovative frutto di queste ricerche (in particolare per quanto riguarda l’additive manufacturing) sono oggi largamente impiegate e implementate da Baker Hughes in diversi siti produttivi dell’azienda in Italia (tra cui per esempio lo stabilimento di Talamona, in Lombardia, dove vengono prodotte componenti ad alto valore aggiunto delle turbine a gas).