Inizia a manifestarsi, dopo il drastico crollo sperimentato nei mesi del lockdown, una prima inversione di tendenza nell’andamento dei consumi petroliferi italiani.
Secondo i dati raccolti dal Ministero dello Sviluppo Economico e diffusi da Unione Petrolifera, infatti, a luglio i consumi petroliferi del Belpaese, nel loro complesso, sono stati pari a 4,8 milioni di tonnellate: cifra che, seppure del 13,9% inferiore (-783.000 tonnellate) al valore di luglio 2019, fa comunque registrare – spiega l’associazione in una nota – “un progressivo recupero dei consumi, legato alla ripresa delle attività manifatturiere e alle vacanze di prossimità. Pur in assenza dei flussi turistici dall’estero, date le limitazioni per la diffusione del Covid, il turismo nazionale ha determinato un recupero dei volumi di benzina, gasolio e Gpl, che, pur essendo ancora in territorio negativo rispetto al 2019, hanno comunque rilevato cali decisamente più contenuti rispetto ai mesi precedenti”.
Nel dettaglio, i consumi di carburanti per autotrazione (benzina+gasolio), a parità di giorni lavorativi, sono risultati pari a 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 2 milioni di gasolio, con un decremento del 6,9% (-199.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2019.
Ancora molto pesante, invece, è stato a luglio il saldo negativo per quanto riguarda il carburante per aerei, che – si legge nella nota dell’Unione Petrolifera – “pur con pur con un lieve recupero a seguito di una ripresa ancora molto parziale del traffico aereo fa segnare un -69,9% rispetto allo stesso mese del 2019, con la componente dell’aviazione militare in forte crescita (+78,2%) che ha leggermente attenuato il calo degli usi di jet fuel per l’aviazione civile (-72,5%)”.
In ogni caso, tutti i prodotti petroliferi presentano un segno negativo anche se più contenuto rispetto ai mesi precedenti, salvo il bitume che a luglio ha invece fatto registrare un +9,1%.
Per quando riguarda infine il mese di agosto, l’associazione – in base alle proprie analisi e proiezioni – si attende complessivamente un ulteriore calo attorno all’11% rispetto ai valori del 2019, sostanzialmente in conseguenza non solo della contrazione dei trasporti su strada ma soprattutto delle difficoltà di alcune modalità di trasporto (croceristica navale e trasporto aereo) a recuperare i volumi di passeggeri dei livelli precedenti alla pandemia, nonostante l’adozione di protocolli sanitari stringenti.