sabato, Luglio 27, 2024

CORONAVIRUS E CROLLO DEL GREGGIO: L’ENI RIVEDE I SUOI PROGETTI IN MEDIO ORIENTE

Must read

Pronti per una bioraffineria in Malesia

Petronas, nota società statale malesiana, Enilive S.p.A., controllata di Eni ed Euglena Co. Ltd, società energetica giapponese, costituiranno una joint venture al fine di...

Una FPSO e una FSO per il progetto Baleine 2

Si è tenuta a Dubai la cerimonia di battesimo di una Floating Production Storage Offloading Unit (FPSO) e di una Floating Sorage Unit (FSU),...

Petrobras vuole il gas boliviano

Durante il Business Forum Bolivia-Brasile andato in scena qualche giorno fa a Santa Cruz de La Sierra, la Presidentessa di Petrobras Magda Chambriard ha...

L’importanza della sicurezza informatica e della comunicazione ad essa dedicata

È vero, in questo caso non si è trattato di un attacco di sicurezza informatica. Ma il “piccolo” incidente di percorso capitato a Crowdstrike, una delle più...

La diffusione del coronavirus a livello mondiale, unita al drastico calo dei prezzi del greggio – dovuto alla ‘guerra’ in atto tra Arabia Saudita e Russia – hanno imposto all’Eni una revisione totale dei propri progetti in Medio Oriente, che riguardano attività sia upstream che downstream in Bahrain, Libano, Oamn ed Emirati Arabi, compresi quelli in partnership con l’azienda statale ADNOC di Abu Dhabi.

Stiamo rivedendo tutti i progetti in corso per il 2020 e il 2021” ha dichiarato nel corso di una conference call Fuad Krekshi, executive vice president dell’Eni per il Medio Oriente. “Prevediamo di poter definire un nuovo piano d’azione nel corso del prossimo mese”.

Non si tratta solo del coronavirus” ha aggiunto il manager del ‘cane a sei zampe’. “Stiamo parlando di un mercato che ha visto un calo dei prezzi del 50%. Stiamo valutando entrambe le situazioni: crollo del barile e impatto del coronavirus”.

Tra i progetti in fase di revisione c’è anche quello relativo allo sviluppo del giacimento di gas Ghasha ad Abu Dhabi, di cui Eni ha il 25% delle quote, in partnership con ADNOC che è l’operatore. Il sito, di cui sono azionisti anche la tedesca Wintershall, controllata del gruppo BASF, col 10%, e l’austriaca OMV col 5%, è situato nel nord-ovest del Paese mediorientale e, una volta operativo, dovrebbe avere una capacità produttiva di circa 1 bcf (billion cubic feet) al giorno.

Latest article

Pronti per una bioraffineria in Malesia

Petronas, nota società statale malesiana, Enilive S.p.A., controllata di Eni ed Euglena Co. Ltd, società energetica giapponese, costituiranno una joint venture al fine di...

Una FPSO e una FSO per il progetto Baleine 2

Si è tenuta a Dubai la cerimonia di battesimo di una Floating Production Storage Offloading Unit (FPSO) e di una Floating Sorage Unit (FSU),...

Petrobras vuole il gas boliviano

Durante il Business Forum Bolivia-Brasile andato in scena qualche giorno fa a Santa Cruz de La Sierra, la Presidentessa di Petrobras Magda Chambriard ha...

L’importanza della sicurezza informatica e della comunicazione ad essa dedicata

È vero, in questo caso non si è trattato di un attacco di sicurezza informatica. Ma il “piccolo” incidente di percorso capitato a Crowdstrike, una delle più...

Chevron accelera lo sviluppo sfruttando le nuove tecnologie

"Le nuove tecnologie possono fare la differenza nel campo dello sviluppo energetico offshore", dichiara Matt Johnson, specialista nello sviluppo dei giacimenti e nell'ottimizzazione del...