Trimestrale decisamente negativa per Saipem, che deve fare i conti con l’incertezza dovuta all’emergenza coronavirus e all’estrema volatilità del mercato petrolifero, oltre che con una pesante svalutazione dei propri asset offshore. E’ quest’ultima voce ad aver pesato maggiormente sulla perdita netta di 269 milioni di euro registrata nel Q1 2020.
L’azienda di San Donato Milanese, nel primo trimestre dell’anno, ha registrato ricavi stabili attorno ai 2,1 miliardi di euro, mentre l’Ebitda è diminuito dai 266 milioni del Q1 2019 a 240 milioni di euro. Il dato peggiore però è stato quello relativo al risultato netto, negativo di 269 milioni di euro, rispetto ad un utile di 118 milioni di euro totalizzato nel Q1 2019.
Questo valore è in larga parte dovuto agli special items, che hanno riguardato una svalutazione, per 260 milioni di euro, dei mezzi della divisione Drilling Offshore. Senza questo peso (risultato netto adjuted), il trimestre si sarebbe chiuso in perdita di 9 milioni di euro.
Nel periodo preso in considerazione sono anche diminuiti drasticamente i nuovi ordini: solo 917 milioni, rispetto ai 2,5 miliardi del primo trimestre dello scorso anno.
Saipem ha però assicurato di avere la “necessaria flessibilità” per affrontare questa situazione difficile, grazie a “solida liquidità e nessuna significativa scadenza del debito prima del 2022, anche grazie al rimborso anticipato di bond”.
Certo è, scrive l’azienda in una nota, che “l’intensificarsi della crisi economica e finanziaria determinata dell’emergenza Covid-19 ha causato una generalizzata situazione di incertezza e un conseguente drastico e diffuso calo della domanda di servizi che, unita alla volatilità dei prezzi delle commodities, in particolare del petrolio, stanno determinando una sensibile revisione dei piani di investimento futuri anche da parte dei nostri clienti”. Motivo per cui anche Saipem, che aveva già ritirato le proprie ‘guidance’ per i 2020 lo scorso 15 aprile, ha deciso di tagliare gli investimenti tecnici previsti per il 2020 del 20-25%.
“La strategia di radicale trasformazione aziendale attuata con successo negli scorsi anni ha ci ha consentito di raggiungere una struttura economico-finanziaria forte, asset solidi e nessuna significativa esposizione debitoria in scadenza nel breve termine. Abbiamo raggiunto una posizione privilegiata in termini competitivi avendo deciso, da tempo, di accompagnare la transizione energetica con competenze e dotazioni tecnologiche innovative. La resilienza, la flessibilità e adattabilità dimostrate nel tempo permettono la gestione dell’operatività dei nostri cantieri e dei nostri mezzi nel massimo rispetto della salute e della sicurezza delle persone e consentono di affrontare con determinazione il deteriorato contesto economico generale, che ha motivato il ritiro della guidance per il 2020” ha commentato l’Amministratore delegato di Saipem Stefano Cao.