Il combinato disposto dell’emergenza coronavirus e di un inverno decisamente mite hanno colpito fortemente il mercato del gas naturale, la cui domanda nel 2020 registrerà un crollo mai visto nella storia di questa commodity.
A prevederlo, in un recente report intitolato semplicemente ‘Gas 2020’, è la IEA (International Energy Agency), secondo cui nell’intero anno la diminuzione della domanda globale di gas naturale toccherà il 4%, con un picco ancor più marcato in Europa, dove il crollo raggiungerà i 7 punti percentuali.
Situazione particolarmente complessa, che non si risolverà in fretta secondo l’ente guidato dall’economista turco Fatih Birol: per la IEA, infatti, questa depressione – causata dagli effetti del coronavirus, verificatisi in un periodo di domanda già debole in conseguenza di un inverno dalle temperature piuttosto elevate (situazione che ovviamente limita la domanda di gas naturale, sopratutto per i riscaldamento) – si protrarrà per diversi mesi, legandosi alla crisi economica generata proprio dalla pandemia e dalle relative misure di lockdown imposte in quasi tutti i paesi del mondo.
Questo collasso della domanda, che come conseguenza ha anche fatto crollare il prezzo del gas naturale sul mercato spot (anch’esso sceso ai minimi storici), appare – dai dati raccolti dalla IEA – causato in larga misura dal settore delle generazione elettrica, a cui è riferibile circa la metà dalla ‘mancata domanda’ di quest’anno, seguito dai comparti residenziale e commerciale e poi dal settore industriale.
Come detto, i tempi di reazione saranno piuttosto lunghi e gli effetti del coronavirus sul mercato del gas si continueranno a manifestare anche nei prossimi anni: gli indicatori di medio periodo mostrano andamenti molto incerti ma l’agenzia basata a Parigi stima che da oggi al 2025 la perdita della domanda in valore assoluto raggiungerà i 75 miliardi di metri cubi di gas naturale.
Una ripresa comunque inizierà a vedersi già dal 2021, anche se sarà di entità modesta e concentrata sopratutto in Cina, in India e in altre economie orientali dove il gas naturale gode in questo periodo di politiche di sostegno particolarmente consistenti.
Sul fronte dell’offerta, l’incremento più marcato proverrà invece dallo shale gas americano e da progetti tradizionali in Medio Oriente e Russia.