A partire dal 2020 Ankorgaz – gruppo attivo nel trading e nella logistica di gas liquidi, basato a Monaco, fondato e guidato dal giovane imprenditore italiano Antonio Barani – inizierà a produrre 3.000 tonnellate all’anno di biometano, che verrà poi liquefatto e trasformato in bio-GNL.
Lo ha spiegato, intervenendo allo Small Scale LNG Summit che si è svolto a Milano, lo stesso Barani, convinto che il bio-GNL sarà la prossima ‘big thing’ dell’industria (sul tema ha anche scritto un libro di prossima uscita).
“Grazie agli incentivi recentemente introdotti dal Governo con il ‘Decreto Biometano’, l’Italia è sicuramente il ‘place to be’, il posto giusto in cui avviare iniziative in questo settore sfruttando le potenzialità del biogas, che può essere trasformato in bio-GNL e utilizzato come carburante per esempio per i mezzi pesanti. Si tratta di un prodotto totalmente rinnovabile, che si adatta perfettamente al concetto di ‘circular economy’ e che consente di abbattere notevolmente le emissioni di CO2: -83,3% rispetto al diesel, -83% rispetto alla benzina e -78,6% rispetto al CNG (gas naturale compresso)”.
Ankorgaz ha deciso di scommettere su questo nuovo business, puntando una ‘fiche’ non indifferente, ovvero 25 milioni di euro, per acquisire – a marzo 2018 – uno stabilimento per il trattamento dei rifiuti ubicato a soli 15 chilometri da Milano: “A partire del prossimo anno saremo in grado, trattando rifiuti organici, di produrre 3.000 tonnellate all’anno di biometano, che poi grazie ad un impianto di micro-liquefazione trasformeremo in bio-GNL, combustibile completamente ecosostenibile e molto vicino ai potenziali mercati di consumo della Lombardia”.