giovedì, Ottobre 3, 2024

ENI AFFRONTA GOLIAT

Must read

Semaforo verde per Northern Lights

Tre delle più importanti compagnie energetiche mondiali, TotalEnergies, Equinor e Shell, hanno annunciato di aver terminato i lavori per gli impianti di stoccaggio della...

TotalEnergies prolunga la fornitura di LNG in Cina

Pochi giorni dopo l'annuncio dell'accordo con la Turchia, TotalEnergies sigla un prolungamento di cinque anni della fornitura di GNL alla Cina. Di conseguenza, il...

Total manderà GNL in Turchia per i prossimi 10 anni

Maxi accordo preliminare siglato oggi tra TotalEnergies e la compagnia petrolifera statale turca, BOTAŞ, per la fornitura di 1,1 milioni di tonnellate di...

Halliburton vittima di un attacco informatico

Halliburton, azienda multinazionale con sede a Houston che si occupa di lavori pubblici e sfruttamento dei giacimenti petroliferi, ha subìto un attacco informatico, con l’accesso ai...

Un contesto molto complesso dal punto di vista ambientale, data la ricchezza di biodiversità e la particolare sensibilità degli ecosistemi locali, come quello di Goliat nel Mare di Barents, ha portato alla realizzazione di impianti per l’estrazione e la produzione di idrocarburi che, per le loro caratteristiche, definiscono lo standard del settore attraverso l’adozione di tecnologie e la costruzione di mezzi appositamente realizzati per l’Artico. Goliat, scoperto nel 2000, consiste di due riserve principali contenenti petrolio e una formazione superficiale di gas; la perforazione è proseguita in altri cinque pozzi e l’avvio della produzione è prevista a breve. È previsto che il sito resti attivo per quindici anni, con possibilità di estensione se nuove scoperte verranno fatte nelle vicinanze. Per condurre questo progetto è stata costruita la Sevan 1000 FPSO, una piattaforma operativa galleggiante unica, concepita come un impianto di produzione dalla singolare forma cilindrica, che consente il carico di idrocarburi su speciali navette anche in condizioni climatiche e del mare estreme. La piattaforma, che ha possibilità di stoccare ben 1 milione di barili di petrolio, è alimentata per metà del fabbisogno da energia elettrica dalla terraferma grazie all’installazione del più lungo cavo sottomarino al mondo di questo genere: questa soluzione ridurrà del 50% le emissioni di anidride carbonica. Recentemente l’unità, costruita presso i cantieri sudcoreani di Hyundai Heavy Industries su mandato di Eni, ha preso il largo a bordo della heavy-lift vessel Vanguard con destinazione Nord Europa, dove sarà scaricata. Con i suoi 107 metri di diametro, la floating production, storage and offloading vessel di ENI sarà il carico più grande sinora trasportato dall’unità autoaffondante della controllata di Boskalis.

Latest article

Semaforo verde per Northern Lights

Tre delle più importanti compagnie energetiche mondiali, TotalEnergies, Equinor e Shell, hanno annunciato di aver terminato i lavori per gli impianti di stoccaggio della...

TotalEnergies prolunga la fornitura di LNG in Cina

Pochi giorni dopo l'annuncio dell'accordo con la Turchia, TotalEnergies sigla un prolungamento di cinque anni della fornitura di GNL alla Cina. Di conseguenza, il...

Total manderà GNL in Turchia per i prossimi 10 anni

Maxi accordo preliminare siglato oggi tra TotalEnergies e la compagnia petrolifera statale turca, BOTAŞ, per la fornitura di 1,1 milioni di tonnellate di...

Halliburton vittima di un attacco informatico

Halliburton, azienda multinazionale con sede a Houston che si occupa di lavori pubblici e sfruttamento dei giacimenti petroliferi, ha subìto un attacco informatico, con l’accesso ai...

Al via Ravenna CCS, il primo progetto di cattura e stoccaggio di CO2 in Italia

A Ravenna sono iniziate le attività di iniezione della CO₂ in giacimento nell’ambito della Fase 1 di Ravenna CCS, il primo progetto italiano di cattura e stoccaggio permanente della CO₂ guidato dalla...