La più importante compagnia petrolifera norvegese, Equinor, si è sempre impegnata nel tentativo di ridurre quanto più possibile le emissioni di anidride carbonica.
L’ultima innovazione in questo campo è l’annuncio della sostituzione di due turbine nel giacimento di Statfjord C, che sfrutteranno il calore in eccesso emesso da due compressori di gas per produrre energia elettrica. In questo modo sarà possibile risparmiare circa 95mila tonnellate di CO2.
Camilla Salthe, vicepresidente senior di Equinor per Field Life eXtension, ha commentato con entusiasmo questa innovazione:
“Questa è la prima volta che questa soluzione viene utilizzata su un campo gestito presso la piattaforma continentale norvegese (NCS). Sono orgoglioso dei dipendenti e dei fornitori che hanno lavorato in modo innovativo per ottimizzare l’energia utilizzata nella piattaforma. Si tratta di un contributo importante per estendere la vita del campo fino al 2040.”
Le turbine verranno messe in funzione nel 2026 e prevederanno anche l’elettrificazione degli iniettori dell’acqua , in modo da ridurre al minimo le emissioni.
Questo non è il primo esperimento nel campo: un’unità di recupero del calore, infatti, era già stata installata a Statjord B nel 2021.
Ketil Rongved, vicepresidente di Equinor per i progetti FLX, ha commentato così: “Il recupero di calore per la produzione di energia elettrica è stato utilizzato in nuovi giacimenti, sia nella NCS che a livello internazionale. Ora, per la prima volta, la soluzione viene introdotta in un settore maturo della produzione. Ciò è possibile grazie allo sviluppo di soluzioni leggere.”