Singapore, uno dei principali scali merci del mondo, sarà in grado di garantire il rifornimento di navi alimentate a gas naturale liquefatto entro il 2020.
Data che non è stata scelta a caso, ma che coincide con l’entrata in vigore delle nuove regole stabilite dall’International Maritime Organizzation (IMO), e che impongono il nuovo limite dello 0,5% di zolfo nelle emissioni navali proprio a partire dal 2020. Una soglia che sarà possibile rispettare utilizzando il GNL come carburante, e che quindi secondo molti osservatori contribuirà a far crescere rapidamente il mercato di questo combustibile alternativo al ben più inquinante bunker tradizionale.
L’obbiettivo è stato dichiarato pubblicamente dal Ministro del Commercio e del Turismo del piccolo stato asiatico, Koh Poh Koon, in occasione di un rifornimento sperimentale di GNL in porto, il primo mai verificatosi nella regione del sud-est asiatico. L’operazione è stata effettuata, con la tecnologia truck-to-ship, da Pavilon Gas, parte del gruppo Pavilon Energy e una delle due sole società, insieme a FueLNG, ad aver ottenuto l’autorizzazione per fornire GNL come bunker nel porto di Singapore.
Koon ha poi spiegato che attualmente la Maritime Port Authority of Singapore (MPA) ha già previsto investimenti per dotare lo scalo delle infrastrutture necessarie a svolgere la nuova atitività, riguardo alla quale la stessa authority ha già diramato le sue linee guida che saranno la base delle futura fase di test e sperimentazioni.
Attualmente Singapore si rifornisce di gas naturale tramite il terminal della società Singapore LNG Corporation, sull’isola di Jurong, unica struttura del paese in grado di svolgere tale attività, che presto verrà ampliata con nuovi tank che porteranno la capacità di stoccaggio complessiva a 800.000 metri cubi.
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