Ci sarà anche una delegazione del ROCA (l’associazione dei contractor offshore del distretto ravennate) alla manifestazione ‘Quelli del Si’, organizzata domani a Milano da Confartigiananto, per dire ‘Si’ allo sviluppo dell’Italia e sollecitare il Governo ad adottare misure a sostegno del mondo produttivo, rappresentato per il 98% dalle piccole imprese.
“Saremo a Milano – commenta, in una nota, Franco Nanni, presidente del ROCA – perché rappresentiamo il principale distretto energetico del Paese. Così come ci siamo strenuamente battuti contro i NO TRIV che sostenevano, attraverso il referendum della primavera del 2016, la chiusura delle attività estrattive, ora torniamo a chiedere fortemente lo sviluppo delle attività in Adriatico, nell’interesse innanzitutto del Paese”.
Il gas (la più sostenibile delle fonti energetiche) estratto in Adriatico potrebbe benissimo rappresentare la transizione energetica in grado di traguardarci verso il mix energetico con le fonti alternative. Ormai, però – si legge nella nota dell’organizzazione – su 71 miliardi di metri cubi di gas consumati in Italia, la produzione interna è ridotta a 5,7 miliardi, quando 10 anni fa era di 10 miliardi. Ma secondo le stime dell’Ufficio minerario, le riserve accertate di gas in territorio italiano ammontano a 130 miliardi di metri cubi con un potenziale aggiuntivo pari al doppio, per un valore tra 75 e 100 miliardi di euro. Parliamo di somme su cui lo Stato o le Regioni potrebbero incassare almeno il 7% di royalties e il 40% di tasse, con benefici per le famiglie che risparmierebbero sulla bolletta del gas. Una ripresa dell’attività offshore in Adriatico favorirebbero nuovi investimenti e un importante rilancio occupazionale 12.000 addetti diretti e 3000 nell’indotto soprattutto nel Nord Italia)
Va poi considerato che “per importare mille metri cubi di gas dall’estero almeno il 20% se ne va nell’alimentazione dei compressori degli oleodotti. E’ evidente che il gas a km zero sarebbe a tutto vantaggio dei cittadini” dice ancora Nanni.