Nel giacimento off-shore di Bauge, nel Mare di Norvegia, è iniziata l’estrazione del petrolio tramite la piattaforma Njord A.
I lavori di estrazione sono diretti, oltre che da Equinor in vece di operatore, dalla tedesca Wintershall Dea, dalla norvegese Vår Energi e la britannica Neptune Energy.
I principali fornitori, come dichiarato da Trond Bokn, vicepresidente senior di Equinor per lo sviluppo del progetto, sono Randaberg Industries, Ocean Installer e OneSubsea.
Bokn si ritiene poi molto orgoglioso dal lavoro svolto, compiuto interamente senza incidenti HSE.
“Con spese in conto capitale per un totale di 4,6 miliardi di NOK (2023), il progetto è stato realizzato rispettando il budget” conclude.
La piattaforma Njord A è entrata in funzione nel 1997 e fino al 2016 ha prodotto circa 250 milioni di barili di petrolio equivalente, che tramite un oleodotto veniva spedito alla nave Njord Bravo FSO. Da lì, tramite navi petroliere, veniva trasportato ai mercati.
Nel 2016 gli impianti sono stati smantellati, portati a terra e completamente aggiornati, per poi rientrare in funzione pochi mesi fa, nel dicembre 2022. Dall’8 aprile, Njord è pronto ad estrarre,dal giacimento di Bauge, scoperto nel 2013 e approvato nel 2017, altrettante quantità di petrolio nell’arco dei prossimi 20 anni.
“L’aggiornamento di Njord ci consente di collegare nuove e preziose scoperte come Bauge. Utilizzando l’infrastruttura esistente, possiamo realizzare uno sviluppo proficuo di scoperte di piccole dimensioni in linea con la strategia dell’azienda. Stiamo pianificando ulteriori attività di esplorazione nell’area” ha comunicato Grete B. Haaland, vicepresidente senior per Exploration & Production North, che di questo progetto ha regolato la concessione delle licenze.