La Bulgaria sta cercando di entrare a far parte dell’area Schengen e per farlo è disposta anche a ritirare le concessioni che il colosso petrolifero russo Lukoil detiene presso il porto di Rosenets, il più grande porto mercantile della Bulgaria.
Kirill Petkov, leader del partito Continuiamo il Cambiamento, ha dichiarato: “Stiamo presentando una proposta per porre fine alla concessione. E’ nostro obiettivo entrare a far parte dell’area Schengen, e questo è un grande e chiaro passo in quella direzione”.
Della stessa opinione è anche Atanas Atanasov, di Bulgaria Democratica, che ha commentato: “In un momento in cui la Russia ha dichiarato la Bulgaria un Paese nemico a causa della guerra che sta conducendo in Ucraina, stiamo adottando delle misure per limitare le capacità di Mosca di utilizzare le infrastrutture bulgare a scopo di lucro.”
Non si è fatta attendere la risposta di Lukoil, che in una nota ha comunicato:
“Le accuse pubblicamente mosse contro di noi, di contrabbando e altre violazioni sul territorio del terminal portuale Rosenets, non corrispondono alla realtà. La società ha sempre pienamente adempiuto agli obblighi assunti nel momento della firma del contratto, nel 2011, sulla concessione per un periodo di 35 anni e non ravvisa motivi per la sua risoluzione. La circolazione dei prodotti energetici, lo stoccaggio e il trattamento sono soggetti a una rigorosa regolamentazione ai sensi della legislazione nazionale, europea e internazionale. Le autorità statali effettuano regolarmente controlli e ispezioni presso il terminal portuale. Non sono state riscontrate violazioni rispetto ai termini della concessione o alle prescrizioni normative, come confermato dai relativi protocolli”