Con un investimento di 5.600 milioni di euro, Ecuador, nonostante la crisi attuale, vuole costruire una nuova raffineria ad alta conversione per produrre benzina per motori euro 5, con una capacità compresa tra 150.000 e 300.000 barili di petrolio al giorno.
Con questo progetto questo il quinto produttore di petrolio dell’America Latina raddoppierà la sua capacità di raffinazione, che attualmente é affidata a tre impianti (Esmeralda, Shushufindi e La Libertad) con una capacità complessiva di 170.000 barili al giorno.
Altro vantaggio che deriverà da questo nuovo impianto è il risparmio di circa 350 milioni di dollari all’anno a causa della riduzione dell’importazione di benzina del 18%, diesel 16% e GPL (12%).
La gara d’appalto è stata lanciata l’11 marzo scorso attraverso il decreto ministeriale 861, ma nonostante la situazione causata dall’epidemia di Covid 19, il Ministero dell’Energia è deciso ad andare avanti e fino ad oggi sono otto le compagnie che hanno dimostrato il loro interesse in questo progetto.
Non bisogna dimenticare che dal primo gennaio Ecuador è uscito dall’Opec, quindi non esiste piú il limite nella produzione di petrolio, motivo che ha inciso in maniera determinante su questa decisione.
Con la costruzione della nuova raffineria, l’Ecuador si svincolerà anche dall’obbligo di importazione di prodotti raffinati come accade ancora oggi, visto che gli impianti in funzione non sono sufficienti per soddisfare la domanda di carburanti del mercato interno.
Il decreto ministeriale inoltre prevede che la compagnia vincitrice della gara d’appalto potrà comprare il greggio ecuadoriano ad un prezzo FOB (Free On Board) preferenziale, con la condizione però di vendere i vari tipi di carburanti al paese con i prezzi di mercato del Golfo del Messico.
L’azienda che vincerà la gara d’appalto deve progettare, costruire e mettere in funzione il nuovo impianto con una concessione di 20 anni sull’intera filiera della raffineria, visto che il totale dell’investimento si farà con capitali privati.