L’Eni ha annunciato che, dallo scorso mese di agosto, è entrata in funzione la nuova bioraffineria di Gela, che ha una capacità di lavorazione fino a 750.000 tonnellate annue e che sarà in grado di di trattare progressivamente quantità elevate di oli vegetali usati e di frittura, grassi animali, alghe e sottoprodotti di scarto per produrre biocarburanti di alta qualità.
Il ‘cane a sei zampe’ ha investito 294 milioni di euro per riconvertire i vecchi impianti dello storico petrolchimico siciliano (costruito negli anni ’60 del secolo scorso), a cui si aggiungono altri 73 milioni di investimento per ulteriori attività propedeutiche e per la realizzazione del futuro impianto per il pre-trattamento delle biomasse, che verrà completato entro il terzo trimestre 2020 e consentirà di alimentare la bioraffineria interamente con materie prime di seconda generazione, composte da scarti, oli vegetali grezzi e materie advanced.
Il processo di conversione da raffineria tradizionale a bioraffineria – ricorda la corporation di San Donato Milanese – è iniziato nell’aprile 2016 ed è stato completato dopo oltre 3 milioni di ore di lavoro di persone Eni e delle imprese terze: per realizzare l’impianto Ecofining™ sono state modificate le due esistenti unità di desolforazione ed è stato costruito lo “Steam Reforming” per la produzione di idrogeno, componente fondamentale nel processo di produzione dell’HVO (Hydrogenated Vegetable Oil), cioè il biodiesel che, addizionato al gasolio fossile in una quota pari al 15%, compone il carburante premium Enidiesel+.
“A Venezia siamo stati i primi al mondo a convertire una raffineria tradizionale in bioraffineria e adesso inauguriamo la seconda, ancora più innovativa: un nuovo esemplare di eccellenza italiana. Si tratta di un grande passo avanti nel nostro percorso di decarbonizzazione, un cammino che abbiamo intrapreso da tempo ma al quale negli ultimi cinque anni abbiamo impresso una fortissima accelerazione, investendo significativamente sull’efficienza, e in particolare sulla produzione di energia verde, sulle rinnovabili e sull’economia circolare, attraverso la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, minimizzando gli sprechi e valorizzando i rifiuti e i materiali di scarto” ha commentato con soddisfazione Claudio Descalzi, Amministratore delegato dell’Eni.
La realizzazione della bioraffineria Eni di Gela garantisce il miglioramento di tutte le matrici ambientali grazie all’abbattimento delle emissioni (SO2, NOX, CO, polveri) superiore al 70% rispetto al ciclo tradizionale. Sul fronte ambientale, proseguono gli interventi di bonifica, per cui sono stati spesi oltre 800 milioni di euro dal 2000 a oggi.