Dall’inizio della scorsa estate ad oggi la produzione petrolifera della Libia è più che raddoppiata, secondo i dati rivelati al Wall Street Journal da Mustafa Sanallah, Presidente della compagnia statale NOC (National Oil Corp).
Sanallah, parlando a margine di una conferenza sull’energia che si è svolta ad Abu Dhabi, ha dichiarato che lo scorso giugno l’output petrolifero era pari a 500.000 dollari al giorno, mentre attualmente il livello ha raggiunto 1,28 milioni di barili al giorno.
Questo notevole incremento produttivo si è concretizzato – fa notare la testata economica statunitense – proprio in concomitanza di un crollo del prezzo del greggio, causato in larga misura dall’innalzamento dell’output dell’Arabia Saudita, che ha aumentato la produzione per compensare la fuoriuscita dal mercato del greggio iraniano, colpito dalle nuove sanzioni americane in vigore dal 4 novembre scorso.
Nei mesi scorsi i porti orientali del Paese erano stati chiusi a causa dei continui attacchi subiti da parte di milizie locali, che si susseguono fin dall’inizio della guerra civile scoppiata nel 2011 in seguito alla deposizione di Gheddafi.
Recentemente, però, Sanalla ha negoziato con le milizie riuscendo ad ottenere la riapertura delle strutture per l’export, svolta che ha reso possibile questa impennata della produzione.