Alcuni giorni fa il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha visitato la raffineria “Ing. Antonio Dovalí Jaime” per osservare il progresso dei lavori di modernizzazione.
L’obiettivo del nuovo programma di aggiornamento tecnologico del sistema nazionale di raffinazione consiste nell’aumentare la capacità di raffinazione per arrivare a 330 mila barili al giorno, valore che permetterà entro due anni di rifornire di carburante gli Stati situati lungo la costa messicana del Pacifico.
Il budget stanziato per questa operazione che comprende 23 raffinerie, sarà di 890 milioni di euro.
Tuttavia fino ad oggi il Ministero dell’Energia ha constatato un forte ritardo su 13 impianti, a cui poi si sono aggiunti altri 10 impianti nel 2019, anch’essi catalogati dalle autorità competenti come opere di estrema urgenza.
Nella raffineria “Ing. Antonio Dovalí Jaime” costruita 41 anni fa, il CEO di PEMEX ha precisato che in 18 mesi, il furto di carburante nella regione è stato ridotto del 92 %, passando da 418 barili al giorno nel 2018 a 33 durante i primi 6 mesi di quest’anno.
La polizia ha inoltre sottolineato che le catture di persone che si dedicano a questa attività criminale, sono diminuite da 183 nel 2018 a 31 finora nel 2020.
Questo risultato è stato ottenuto grazie al lavoro coordinato tra le forze della difesa nazionale, della marina e della guardia nazionale, in coordinazione con il personale di sicurezza della compagnia petrolifera statale Petróleos Mexicanos (Pemex).
La riduzione del furto di carburante ha contribuito in maniera determinante, nonostante la crisi petrolifera internazionale, al pagamento dei fornitori, di cui il 70% corrisponde al personale del sistema di raffinazione nazionale.