venerdì, Novembre 22, 2024

PETROLIO: LE SANZIONI USA POTREBBERO LIMITARE LA CAPACITA’ PRODUTTIVA DELL’IRAN NEL LUNGO TERMINE

Must read

Luce verde per il progetto Tangguh UCC

bp ha dato il via libera all'avvio del progetto Tangguh Ubadari, CCUS, Compression (UCC), a Papua Barat, Indonesia, dopo aver preso una decisione finale...

Northern Ocean si aggiudica un contratto nel Mare del Nord

Equinor ha assegnato alla Northern Ocean Wind AS - una controllata di Northern Ocean Ltd - un appaltatore internazionale di perforazioni, un contratto...

Nuova scoperta di petrolio per Equinor

Vicino al campo Fram, nel Mare del Nord, Equinor ha scoperto un nuovo, ricchissimo giacimento di petrolio e gas, che potrebbe fruttare tra i...

Ravenna avrà il suo rigassificatore: Snam completa l’installazione

Snam ha completato, al largo delle coste di Ravenna, l'installazione della parte superiore (deck) della piattaforma rigassificatrice che, a partire dai primi mesi del...

Le attuali sanzioni americane nei confronti dell’Iran stanno fortemente limitando l’industria petrolifera locale, e ne potrebbero menomare la capacità produttiva sul lungo termine.

Secondo un recente report della società genovese di brokeraggio navale Banchero Costa, infatti, in questo momento circa ¼ di tutti gli impianti di produzione petrolifera del Paese sono fermi, a causa dell’embargo USA – reintrodotto dall’attuale Presidente Donald Tramp ‘stracciando’ il cosiddetto accordo dei 5+1 – che ha costretto Teheran a ridurre drasticamente il proprio output, sono fermi.

Con le nuove misure varate da Washington a fine 2018, per le raffinerie di tutto il mondo è praticamente impossibile comprare greggio iraniano, a meno di non voler incorrere nelle sanzioni secondarie (quelle che colpiscono chi fa affari con i Paesi sulla lista nera degli States), e quindi l’Iran ha dovuto più che dimezzare la sua produzione petrolifera rispetto a due anni fa, scendendo sotto i 2 milioni di barili al giorno.

Situazione che, se protratta nel tempo, potrebbe rendere non troppo facile invertire rapidamente la rotta, secondo quanto si legge del dossier della broker-house genovese.

In particolare, questa bassa attività degli oil rig potrebbe compromettere infatti la capacità dell’Iran di continuare a estrarre petrolio dai giacimenti più vecchi, che richiedono un pompaggio continuo per mantenere elevati e costanti i livelli di pressione e quindi di produzione.

Non è detto quindi che, qualora la tensione sull’asse Washington-Teheran dovesse sciogliersi nel prossimo futuro, con un conseguente allentamento delle attuali sanzioni, l’Iran sarebbe in grado di riportare rapidamente il suo output ai livelli del 2018.

Latest article

Luce verde per il progetto Tangguh UCC

bp ha dato il via libera all'avvio del progetto Tangguh Ubadari, CCUS, Compression (UCC), a Papua Barat, Indonesia, dopo aver preso una decisione finale...

Northern Ocean si aggiudica un contratto nel Mare del Nord

Equinor ha assegnato alla Northern Ocean Wind AS - una controllata di Northern Ocean Ltd - un appaltatore internazionale di perforazioni, un contratto...

Nuova scoperta di petrolio per Equinor

Vicino al campo Fram, nel Mare del Nord, Equinor ha scoperto un nuovo, ricchissimo giacimento di petrolio e gas, che potrebbe fruttare tra i...

Ravenna avrà il suo rigassificatore: Snam completa l’installazione

Snam ha completato, al largo delle coste di Ravenna, l'installazione della parte superiore (deck) della piattaforma rigassificatrice che, a partire dai primi mesi del...

Gazprom, niente più gas all’Austria

A partire da sabato 16 Novembre, l'Austria ha smesso di ricevere il gas russo di Gazprom. Ad annunciarlo è stata Omv, il più grande...