In base alla nuova analisi statistica realizzata dalla famosa agenzia GlobalData, nel 2024 la produzione di gas e petrolio offshore dell’America Latina supererà quella statunitense.
Questo risultato si potrà raggiungere se rimarranno le condizioni attuali della pandemia e se si confermano gli investimenti delle compagnie multinazionali.
Diversi invece sono gli effetti del Covid negli Stati Uniti e Messico, dove a partire dal mese di febbraio hanno causato forti ritardi e in certi casi anche l’annullamento nell’esplorazione e perforazione di giacimenti situati in acque poco profonde. Addirittura Effuah Alleyne, analista specializzato nell’industria petrolifera di GlobalData, in questi giorni ha affermato che “i continui ritardi e le approvazioni programmate non aiuteranno gli stati Uniti a cambiare la curva discendente, considerando che la produzione di gas e petrolio scenderà del 15% nel periodo 2022/2024”.
Tuttavia per mantenere questa differenza a dir poco storica tra le due Americhe, secondo GlobalData, bisognerà migliorare certi fattori che non si riferiscono soltanto al miglioramento dei prezzi di mercato della materia prima, che sicuramente servono a consolidare la struttura economica dei progetti, ma dipenderà anche dal recupero dei giacimenti produttivi attuali.
In termini di volume, il trend positivo del Sudamerica aumenterà in maniera costante da 8,65 del 2020 a 9,15 milioni di barili equivalenti al giorno (Mmboed) nel 2024.
Ovviamente l’alta produttività dei giacimenti di Presal situati lungo le coste del Brasile giocherà un ruolo fondamentale, nonostante le palesi difficoltá finanziarie riscontrate negli attuali progetti.
Grazie alla continua ristrutturazione dei costi, razionalizzazione del portafoglio dei progetti di esplorazione e la vendita di attivi, Petrobras ha potuto affrontare una delle peggiori crisi degli ultimi decenni ed essere il primo produttore di petrolio dell’America Latina con 2,8 milioni di barili al giorno.