La corporation energetica spagnola Repsol ha deciso di ridurre drasticamente la sue attività di ricerca di nuove risorse di idrocarburi per concentrarsi sullo sviluppo delle energie rinnovabili nel prossimo decennio.
L’azienda, la prima ad aver fissato il target di zero emissioni lo scorso anno, ha deciso di concentrare le proprie attività oil&gas su un minor numero di progetti ad alto valore aggiunto, riducendo di conseguenza il dividendo previsto per il 2021 e il 2023, contando poi di recuperare una maggiore remunerazione per gli azionisti a partire dal 2023.
A dicembre scorso Repsol aveva deciso di svalutare i suoi asset petroliferi di 4,8 miliardi di euro e di impegnarsi per azzerare le emissioni di gas serra delle proprie attività entro il 2050. Parallelamente era stato deciso di ridurre le risorse destinate ai progetti oil&gas e di impiegare la liquidità in un piano di espansione delle propria capacità di produzione di eolico e solare dagli attuali 2,95 Gw fino a 15 GW.
Nel nuovo piano strategico questo percorso è stato confermato e, secondo gli analisti di Bloomberg, riuscirà a sostenersi economicamente con un prezzo del barile di Brent di almeno 50 dollari.
Nell’ambito della nuova strategia è previsto anche lo sviluppo della produzione di idrogeno verde, analogamente a quanto stanno facendo altre major energetiche internazionali: Repsol intende infatti allinearsi alla ‘vision’ del Governo di Madrid che punta a rendere la Spagna un hub globale dell’H2 rinnovabile, e prevede di installare una capacità di 1,2 GW entro il 2030.