A poco più di 15 anni dal suo ingresso sul mercato italiano della vendita di carburanti, Repsol ha deciso di invertire la rotta.
La major spagnola ha infatti definito un accordo per la cessione del business downstream italiano a Tamoil, parte del gruppo olandese Oilinvest.
La transazione, spiega Repsol in una nota, riguarda il network di stazioni di servizio e la vendita diretta di carburanti a clienti business in Italia ed è stata definita in conseguenza di quanto previsto dal piano strategico 2021-2025 della corporation iberica, che si focalizza sullo sviluppo delle attività nelle aree geografiche dove è possibile generare i maggiori vantaggi competitivi.
Repsol era entrata nel settore delle stazioni di servizio in Italia nel 2004, con l’acquisizione di 45 impianti: una rete cresciuta progressivamente nel corso degli anni fino a contare oggi un totale di 275 punti vendita concentrati soprattutto nel Nord del Paese. Un dato che pone la compagnia al 7° posto per numero di installazioni e volumi venduti a livello nazionale, nel primo mercato europeo per dimensioni con una rete costituita da 21.000 stazioni di servizio.
Per quanto riguarda la vendita diretta, il portafoglio di Repsol è costituito da oltre 1.000 clienti tra individui, entità pubbliche e agenzie di distribuzione.
L’accordo con Tamoil – precisa Repsol – verrà completato nelle prossime settimane e dovrà quindi ottenere le necessarie autorizzazioni amministrative.
Al netto degli impianti italiani, oggetto di questo deal, la rete di Repsol risulta composta da 4.600 stazioni di servizio ubicate in Spagna, Perù, Portogallo e Messico.