Semestrale di segno decisamente positivo per l’Eni, che archivia i primi 6 mesi del 2018 con performance economiche in netta crescita in tutti i settori di business, escluso quello della raffinazione dove i volumi sono in calo.
A livello di risultati consolidati, la corporation di San Donato Milanese ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con un utile operativo adjusted (dato che tiene conto degli special items) pari a 2,56 miliardi di euro, in crescita del 152% rispetto al Q2 2017, mentre nel semestre la crescita è stata del 73% a 4,94 miliardi. Bene anche l’utile netto adjustd, a quota 0,77 miliardi di euro (+66%) nel trimestre e a 1,74 miliardi (+45%) nel semestre.
Più che raddoppiato l’utile netto reported (ovvero quello che contempla anche gli special items) a 1,25 miliardi nel secondo trimestre, e a 2,2 miliardi nel primo semestre del 2018 (rispetto agli 0,9 miliardi del primo semestre 2017).
La divisione Exploration & Production ha fatto segnare una forte crescita della produzione di idrocarburi, arrivata a 1,86 milioni di boe (barrel of oil equivalent)/giorno, con un incremento del 5,2% nel secondo trimestre e del 4,6% nel primo semestre. Aumento generato – spiega l’Eni – dai “ramp-up dei grandi progetti avviati di recente come Zohr, Noroos, Jangkrik, OCTP, Ochigufu e Nenè fase 2, e allo start-up di alcuni progetti particolarmente significativi avvenuti nel periodo, tra cui Ochigufu nel Blocco offshore 15/06 in Angola e la fase 2 del giant a gas Bahr Essalam in Libia a soli tre anni dalla FID (Final Investment Decision)”.
Il ‘cane a sei zampe, ricorda poi gli “importanti progressi ottenuti nell’avanzamento del Rovuma LNG project, per la valorizzazione delle riserve di gas dell’Area 4 in Mozambico”. E’ stato infatti presentato al Governo del Mozambico il “Plan of Development” della prima fase del progetto, mentre sono in via di definizione i contratti di lungo termine per la commercializzazione del GNL. La FID è attesa nel 2019.
Sul fronte del gas le vednite complessive sono calate rispetto al primo semestre 2017, ma la ristrutturazione del portafoglio contratti long-term, unita al netto incremento delle vendite di GNL, “cresciute del 54% a 5,40 miliardi di metri cubi nel semestre, oltre la metà dei quali venduti sul mercato asiatico, per effetto anche della disponibilità di gas da produzione upstream in Indonesia, frutto dell’accresciuta integrazione tra i business”, hanno consentito alla divisione di raggiungere un utile operativo adjusted) di 0,11 miliardi di euro nel trimestre, rispetto alla perdita di 0,15 miliardi del secondo trimestre 2017, mentre nel semestre l’utile operativo adjusted è più che raddoppiato passando da 0,19 a 0,43 miliardi.
Il trend positivo, secondo le previsioni dell’Eni, continuerà durante la seconda metà del 2018 per arrivare a fine anno ad una crescita complessiva del 4% rispetto al 2017. Analogamente proseguirà il calo delle vendite di gas naturale, mentre dovrebbe verificarsi un ulteriore aumento dei volumi contrattati di GNL, che dovrebbero raggiungere i 9 milioni di tonnellate.