La major petrolifera Royal Dutch Shell sarebbe intenzionata a ridurre drasticamente i costi connessi con le proprie attività oil&gas per concentrare risorse sulle energie rinnovabili e più in generale nei segmenti di attività connessi con la transizione energetica.
A riferirlo è l’agenzia di stampa Reuters, secondo cui la corporation sarebbe intenzionata, tramite un programma che internamente è chiamato Project Reshape ma che non è ancora stato presentato ufficialmente (e infatti la Reuters cita fonti aziendali anonime), a ridurre del 40% i costi di produzione di petrolio e gas, con l’obbiettivo di accantonare circa 4 miliardi di euro. Risorse che sarebbero fondamentali per poter sostenere il piano di Shell di entrare nel campo del power e delle energie rinnovabili, dove al momento i margini sono piuttosto bassi. Un percorso in cui peraltro il gruppo anglo-olandese dovrà misurarsi con molti concorrenti che si stanno muovendo nella stessa direzione, a partire da BP e Total.
Più nel dettaglio, Shell avrebbe intenzione di ridurre i costi della propria divisione upstream tra il 30 e il 40% tagliando sia le spese che operative che gli investimenti in capitale per novi progetti, riducendo di fatto la propria esposizione complessiva nel segmento oil&gas, che al momento si concentra in alcuni hub internazionali come Golfo del Messico, Nigeria e Mare del Nord.
Anche la divisione gas, che sovraintende tra le altre cose al business di Shell legato al GNL (dove la corporation è molto presente a livello globale) verrebbe in qualche misura ridimensionata, mentre la parte downstream (la rete di distributori di Shell è la più grande al mondo) sarebbe ritenuta strategica per proiettare il gruppo nell’ambito del processo di transizione energetica, anche se pure su di essa sarebbe in fase di valutazione un piano di riduzione dei costi.
A precisa domanda della Reuters, Shell non ha confermato i dettagli sui numeri, ma ha dichiarato che l’azienda “sta affrontando una revisione strategica della sua organizzazione, con l’obbiettivo di essere pronti ad affrontare la transizione energetica e di snellire le procedure per essere più competitivi anche a livello di costi. Stiamo valutando diversi opzioni e scenari in questa fase”.