La corporation francese Total, storicamente una delle oil major internazionali maggiormente presenti in West Africa, ha iniziato a ripensare il suo futuro prevedendo che la maggiore crescita del business oil&gas si concentrerà nel continente americano, invece che in quello africano.
Tutto questo – secondo quanto riportato da S&P Global Platts – grazie ad un crescente output produttivo degli asset offshore ubicati in Brasile nel Golfo del Messico, parallelamente a quello che invece si configurerà, con tutta probabilità, come un declino dei volumi prodotti dai giacimenti africani di Total.
L’azienda nel 2017 ha prodotto 654.000 barili di olio equivalente dai suoi asset sub-sahariani, ubicati principalmente in Angola, me secondo quanto riferito ad un recente evento londinese da Arnaud Breuillac, capo della divisione upstream di Total, quella che la major parigina sta combattendo in Africa è ormai una “battaglia contro il declino” dei suoi asset produttivi, il cui output almeno nel breve periodo è destinato a calare.
La strategia di Total per l’Africa, nei prossimi due anni, è quindi quella di concentrarsi su progetti di breve durata che sfruttino le infrastrutture già esistenti: “Abbiamo molti possibili sviluppi che saranno certamente profittevoli in Africa, perché non richiederanno grandi investimenti in impianti. Ci basterà solo perforare, attività il cui costo è drasticamente calato negli ultimi anni” ha spiegato Breuillac.
Total ha sperimentato una significativa crescita della produzione nel 2018 e punta ad un incremento del 9% nel 2019, grazie a molti nuovi progetti che partiranno a breve sia in ambito petrolifero che in relazione al gas naturale.
Per quanto riguarda una possibile ripresa dell’output africano, però, secondo Breuillac bisognerà aspettare l’estio di nuove esplorazioni, perché gli asset attuali come detto si stanno avviando verso la fase discendete.
Nel breve termine, quindi, la crescita produttiva di Total sarà sostenuta soprattutto dallo sfruttamento dei giacimenti in Brasile e nel Golfo del Messico: “Stiamo sperimentando una crescita delle attività deepwater che va oltre l’West Africa, con un trend di sviluppo molto forte nelle regioni dell’America centrale e meridionale” ha aggiunto il manager della compagnia francese.