“Si torna sempre dove si è stati bene”, così recita il celebre proverbio; ne è prova il recente accordo stipulato tra Totalenergies, i ministeri iracheni per il petrolio e l’elettricità e la Commissione nazionale per gli investimenti dell’Iraq, paese in cui la compagnia petrolifera francese, precedentemente “Total”, ha avviato le sue attività nel lontano 1920 con la scoperta del campo di Kirkuk.
L’accordo e i progetti per un futuro sostenibile.
L’obiettivo è quello di sostenere il paese nel costruire un futuro più sostenibile attraverso un migliore impiego delle risorse naturali presenti come, ad esempio, la riduzione del gas flaring, il quale genera inquinamento atmosferico ed emissioni di gas serra, la gestione delle risorse idriche e lo sviluppo dell’energia solare.
Con un investimento totale di circa 10 miliardi di dollari (quota del 100%), Totalenergies, con il supporto delle autorità irachene, avrà il compito di:
- Realizzare una nuova rete di distribuzione e raccolta del gas per rifornire le centrali elettriche locali ed ottimizzare la produzione di petrolio e gas nel campo di Ratawi.
- Costruire una nuova unità di trattamento delle acque marine per migliorare la capacità di trasporto ed irrigazione dei campi dell’Iraq meridionale, senza aumentare gli sprechi d’acqua.
- Costruire una centrale fotovoltaica con una capacità di 1GWp per fornire elettricità alla rete della regione di Bassora. Questo progetto sarà di vitale importanza, data la recente carenza di elettricità e il forte aumento della domanda da parte della popolazione.
Patrick Pouyanné, Presidente e CEO di TotalEnergies, ha dichiarato: “Questo progetto illustra perfettamente il nuovo modello di sviluppo sostenibile di TotalEnergies, una società multi-energia che supporta i paesi produttori nella loro transizione energetica, combinando la produzione di gas naturale e l’energia solare per soddisfare la crescente domanda di elettricità. Dimostra anche come TotalEnergies possa sfruttare la sua posizione unica in Medio Oriente, una regione in cui vengono prodotti gli idrocarburi a più basso costo, per ottenere l’accesso a progetti rinnovabili su larga scala“.