Le importazioni di GNL (gas naturale liquefatto) dell’India sono cresciute del 6,8% nel corso del 2019, in conseguenza di una produzione nazionale di metano in calo e di un parallelo incremento della domanda, che oggi viene saturata per oltre la metà proprio grazie all’acquisto di gas liquefatto sul mercato internazionale.
Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘Times of India’, nel periodo aprile-dicembre 2019 il Paese asiatico ha importato 23,58 miliardi di metri cubi di gas liquefatto, mentre nello stesso intervallo di tempo la produzione nazionale è diminuita del 3,2% e la domanda è invece cresciuta del 3,9%.
In forza a tale dinamica, lo scorso anno la quota di GNL sul consumo nazionale di gas ha per la prima volta superato la metà del totale, passando dal 47,8% del 2018 al 51,6%.
Tendenza che sembra essere confermata anche nell’ultimo periodo, anzi: è proprio a dicembre 2019 che il trend si è dimostrato più marcato, con importazioni aumentate del 22,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, una produzione interna scesa del 7,9% e una domanda di gas che invece è cresciuta del 5,9%.
In parte, lo sprint dell’import è stato sostenuto anche dal sensibile calo dei prezzi del GNL su base spot, un beneficio di cui tuttavia non hanno potuto godere tutti i buyer indiani, anzi: molti importatori sono legati da contratti di lungo termine, i cui prezzi sono indicizzati al barile di greggio. Il Governo sta tendando di rinegoziare questi contratti, specie con il Qatar che è il primo fornitore di GNL dell’India, ma fino ad ora l’emirato non si è dimostrato incline a concedere sconti. Anche se – riporta il ‘Times of India’ – la porta non sembra essersi ancora chiusa del tutto, e qualche spiraglio esiste.
In ogni caso, l’output nazionale dovrebbe tornare e riprendersi verso la metà del 2020, quando entreranno in produzione una serie di nuovi giacimenti di gas scoperti di recente e operati da aziende locali in partnership con la major britannica BP.