Tutti i produttori di petrolio attivi in Russia, comprese le aziende straniere attive nel territorio della Federazione, rispetteranno le direttive dell’OPEC e ridurranno la produzione petrolifera di conseguenza, facendo calare l’output del Paese per la prima volta dal 2008.
A confermarlo è stato il ministro russo dell’Energia Alexander Novak nel corso di un’intervista all’agenzia Interfax, ripresa poi anche dalla Reuters, assicurando che Mosca implementerà del 100% il taglio deciso in sede OPEC+ per tentare di ridare ossigeno la mercato petrolifero, stretto nella morsa del coronvirus.
La produzione russa dovrebbe calare di 2 milioni di barili al giorno a maggio, ovvero del 19% rispetto ai livelli usuali di questo mese registrati negli anni passati, attestandosi a quota 9,6-10 milioni di barili al giorno.
Si tratterebbe, secondo la Reuters, del primo calo dell’output petrolifero sperimentato dalla Russia fin dal 2008.
Nella sua intervista Novak ha poi aggiunto che, una volta superata la fase di emergenza dovuta al coronavirus, l’OPEC+ dovrebbe cambiare strategia e concentrarsi più che altro sulla quota di mercato che i membri dell’organizzazione riusciranno ad ottenere in vista di una ripresa dei consumi petroliferi globali.