L’Egitto intende smettere del tutto di importare GNL dall’estero entro la fine del prossimo anno. A dirlo è stato il ministro del petrolio Tarek El-Molla, che – secondo quanto riportato dell’agenzia di stampa Bloomberg – ha annunciato questo obbiettivo durante una recente intervista ad Abu Dhabi.
Si tratterà di una svolta fondamentale per il paese nordafricano, resa possibile dalla scoperta e dal successivo sfruttamento del giacimento Zohr da parte dell’Eni, che dovrebbe entrare in produzione già dalla fine del 2017.
In base alle previsioni del governo del Cairo, infatti, il gas estratto da Zohr sarà sufficiente a saturare la domanda interna, e il surplus che non verrà consumato in Egitto potrà essere liquefatto tramite i due impianti attivi nel paese per essere poi esportato sotto forma di GNL a partire dal 2019. Se poi i volumi lo rendessero necessario ed economicamente giustificabile – ha aggiunto El-Molla – il Governo potrebbe decidere di costruire anche un terzo impianto di liquefazione. L’ultimo tender per la fornitura di GNL dall’estero dovrebbe riguardare il secondo trimestre del 2018, ma entro la fine del prossimo anno l’Egitto intendere porre fine alle importazioni. Ciò vorrà dire che non verranno più avviate gare internazionali come quelle degli scorsi anni, spesso vinte dai grandi trader come Glencore e Trafigura. Ma il passaggio da paese importatore di GNL a paese autosufficiente o addirittura esportatore di gas naturale potrà anche portare una boccata d’ossigeno all’economia egiziana, da tempo sotto pressione a causa della scarsità di valuta estera, dovuta in buona misura proprio alla necessità di importare da fuori ingenti quantità di gas, a prezzi elevati e pagate in dollari.