La Regione Toscana ha dato il suo parere favorevole al progetto di OLT Offshore che prevede di effettuare alcune modifiche alla FSRU Toscana per adattare il terminal A volgere, oltre alla classica attività di rigassificazione, anche servizi di small scale GNL. Un ‘via libera’ tuttavia condizionato all’impegno, da parte della stessa OLT, a distribuire una quota del GNL sul territorio regionale.
La società OLT Offshore LNG Toscana (partecipata al 49,07% dalla multiutility Iren, al 48,24% dal fondo australiano First State Investment e al 2,69% dall’operatore marittimo scandinavo Golar LNG), aveva chiesto – con un’istanza del 7 marzo 2019 – di poter effettuare una serie di modifiche al terminale “al fine di consentire, in aggiunta alle attività di rigassificazione attualmente svolte, lo sviluppo di un servizio di ‘Small Scale GNL’, ovvero di distribuzione del gas liquefatto per un suo uso diretto come combustibile/carburante, ed in particolare l’attracco al terminale di metaniere di piccola/ media taglia e il successivo caricamento sulle stesse del GNL non destinato alla rete nazionale di trasporto di gas naturale”.
In particolare, il progetto di OLT prevede “il caricamento di GNL su 41 metaniere di piccola-media taglia all’anno”, servizio che “verrebbe alimentato da una capacità di GNL dedicata, pari a circa 310.000 metri cubi liquidi per anno, lasciando invariata la capacità di rigassificazione massima autorizzata pari a 3,75 miliardi di standard mc/anno di gas”.
L’iniziativa deve ottenere una autorizzazione unica da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che però ha chiesto il parere degli enti locali coinvolti e un ‘atto di intesa’ da parte della Regione Toscana.
Atto che la Giunta regionale ha emesso con deliberazione n.896 dell’8 luglio 2019, dando un parere favorevole al progetto, poiché – si legge nella delibera, pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione – con una “limitata attività aggiuntiva concentrata su specifica porzione del mare di fronte alla costa toscana, può essere costituito un importante tassello di una filiera per un carburante a basso impatto ambientale”.
In sostanza, la Regione Toscana ritiene che il rapporto costi-benefici dell’opera sia positivo, ma a patto che “i benefici effetti dell’utilizzo diretto del GNL derivanti dal progetto in oggetto possano ricadere all’interno del territorio regionale alimentando una filiera regionale del combustibile alternativo”.
Motivo per cui il parere positivo dell’ente è esplicitamente subordinato “all’ obbligo di un impegno da parte di OLT a assicurare al territorio regionale, a fronte della presenza di adeguati punti di stoccaggio costiero del GNL, di quantitativi di GNL in modo proporzionale alle capacità di deposito e movimentazione”.