Non sarà la cordata europea, di cui faceva parte anche la corporation statale italiana SNAM, a realizzare il nuovo terminal per l’import di gas naturale liquefatto (GNL) voluto dal Governo di Cipro.
La gara indetta nei mesi scorsi dalla Natural Gas Public Company (DEFA) è stata infatti vinta da una joint-venture guidata da China Petroleum Pipeline Engineering Co Ltd (CPPEC) e partecipata da Aktor and Metron, Hudong-Zhonghua Shipbuilding Co e Wilhelmsen Ship Management, la cui offerta ha prevalso su quelle degli altri due contendenti: il citato consorzio europeo (SNAM, Enagas, Damco Energy, Terna SA e GasLog LNG Services) e un altro raggruppamento di matrice asiatica, composto dalle sudcoreane Samsung C&T e Posco e le aziende giapponesi Mitsui OSK Lines e Osaka Gas.
La joint-venture guidata da CPPEC, dopo essere risultata vincitrice del tender (sulla base di valutazioni di carattere qualitativo, quantitativo e finanziario, ha spiegato DEFA), dovrà finalizzare il processo di appalto firmando un contratto con la Natural Gas Infrastructure Company di Cipro a Nicosia.
A quel punto potranno partire i lavori di costruzione del nuovo terminal, che dovrà essere operativo nel 2021 e che sarà costituito da una floating storage regasification unit (FSRU), da una banchina per ormeggiare il rigassificatore, da una serie di pipeline che collegheranno l’impianto galleggiante con le strutture di terra e da un sistema per la fornitura di gas naturale alla centrale elettrica di Vasilikos.
La realizzazione del terminal cipriota dovrebbe costare complessivamente circa 500 milioni di euro, di cui 116 milioni verranno finanziati dall’Unione Europea nell’ambito del programma CEF (Connecting Europe Facility).