Adriatic LNG ha presentato un progetto per incrementare la capacità di rigassificazione del suo terminal offshore di Rovigo, che dovrebbe passare dagli attuali 8 a 9 Bcm all’anno.
A rivelarlo è S&P Global Platts, che ha ricevuto conferma in tal senso dalla stessa società, controllata da Exxon Mobil (70%) e partecipata da Qatar Petroleum (23%) e da Snam (7%).
Il piano di potenziamento, già sottoposto al Ministero dell’Ambiente come passaggio propedeutico all’avvio della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), prevede una serie di interventi di miglioramento tecnico ma non modifiche strutturali del terminal: semplicemente, alcune parti dell’impianto dovrebbero lavorare ad un ritmo maggiore aumentato quindi la capacità di rigassificazione complessiva dagli attuali 21,7 milioni di metri cubi al giorno fino a 26 milioni di metri cubi al giorno. A quel punto – fa notare Platts – il rigassificatore offshore di Rovigo sarebbe in grado di immettere in rete una quantità di metano molto simile a quelle che può entrare nel punto di accesso al network nazionale di Snam ubicato a Cavarzere (Venezia).
Il progetto messo a punto da Adriatic LNG segue di pochi mesi un altro intervento di potenziamento dell’impianto, che he reso il terminal in grado di accogliere navi di maggiori dimensioni, e nello specifico gasiere di classe Q-flex con una capacità di carico pari a 215.000 metri cubi, la prima delle quali è arrivata dal Qatar lo scorso giugno. Una volta ultimati gli interventi e portata quindi la capacità complessiva da 8 a 9 Bcm, la struttura gestita da Adriatic LNG sarà in grado di ricevere 103 gasiere convenzionali all’anno, o 68 navi Q-flex.
I tre terminal di rigassificazione attivi in Italia – Rovigo, Panigaglia (3,5 Bcm all’anno, di proprietà di Snam) e OLT Livorno (3,75 Bcm all’anno, di proprietà di Snam e del fondo australiano First State) – nei primi 7 mesi dell’anno, secondo S&P Global Platts, hanno rigassificato 8 Bcm di GNL, il 4% in meno rispetto allo scorso anno. Contrazione legata principalmente al rallentamento dei consumi di gas dovuto alla pandemia di Covi-19 e alle conseguenti misure di lockdown.