L’OPEC+, ovvero i membri della Organization of the Petroleum Exporting Countries insieme ai Paesi produttori alleati, guidati dalla Russia, stanno studiando un nuovo taglio della produzione di greggio da attuare all’inizio del prossimo anno per tentare di sostenere il mercato petrolifero ancora fortemente in difficoltà, secondo fonti confidenziali citate dall’agenzia di stampa Reuters.
I produttori riuniti nel cosiddetto OPEC+, dopo l’accordo sul taglio dell’output dello scorso luglio, che prevedeva una riduzione complessiva pari a 7,7 milioni di barili al giorno, avrebbero dovuto moderare l’entità del ‘cut’ a 2 milioni di barili al giorno proprio a partire dell’inizio del 2021, ma l’impatto delle misure di contenimento della seconda ondata di coronavirus sulla mobilità, e quindi sul consumo di carburanti, starebbero obbligando i principali produttori di greggio ad in ripensamento.
“Sembra evidente che saranno necessari ulteriori tagli anche nel primo trimestre del prossimo anno” ha spiegato una fonte anonima vicino alla Russia, mentre una fonte OPEC ha ipotizzato la possibilità di prorogare l’attuale entità dei tagli, invece che diminuirne la portata.
Il Ministro dell’Energia dell’Algeria (Paese che al momento detiene il turno di Presidenza dell’OPEC) Abdelmadjid Attar ha già annunciato che il mantenimento dell’attuale taglio di produzione anche nella prima metà del 2021 sarà discusso alla prossima riunione dell’OPEC+ (prevista a fine novembre), poiché la seconda ondata della pandemia pone il mercato del petrolio in “una situazione molto pericolosa”.
Una proroga dei tagli sarà comunque di non semplice attuazione, perché in molti temono che offrirebbe l’opportunità a produttori che non fanno parte dell’OPEC+ di cogliere l’occasione per incrementare le loro quote di mercato a livello globale.
Nei gironi scorsi si sarebbe svolto un incontro tra aziende petrolifere russe e ministero dell’Energia di Mosca in cui sarebbe già stata prospettata la possibilità di prorogare gli attuali tagli, mentre a fine ottobre il Ministro dell’Energia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, aveva dichiarato che “nessuno deve dubitare dell’impegno dell’OPEC di mantenere, piuttosto che di ridurre, il sostegno al mercato” e che “noi non ci sottrarremmo alle nostre responsabilità a riguardo”.
Anche gli analisti di JP Morgan recentemente hanno spiegato di ritenere “che un aumento della produzione rispetto ai livelli attuali da parte dell’OPEC+ non sarebbe giustificato sul mercato” e di ipotizzare quindi che la decisione di ridurre l’entità dei tagli attualmente in vigore sarà posticipata almeno di un trimestre.