giovedì, Dicembre 5, 2024

ENI conferma l’acquisizione di Neptune

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Se prima erano solamente voci, adesso la conferma è arrivata: Eni S.p.A. Ha acquisito, insieme a Vår Energi ASA , il gruppo Neptune Energy Limited.

Della società britannica leader in in esplorazione e produzione, Eni acquisirà l’intero portafoglio escluse le attività in Germania e in Norvegia. Mentre le attività teutoniche saranno scorporate dal perimetro, però, le attività norvegesi saranno acquisite da Vår Energi, società norvegese operatrice di petrolio e gas di ultima generazione, detenuta al 63% da Eni.

Secondo gli accordi, i proventi derivanti dalla vendita del Neptune Norway Business acquisito da Vår, per cui si è stimato un valore dell’impresa di 2,3 miliardi di dollari, rimarranno nel Neptune Global Business, che invece ha un valore d’impresa pari a circa 2,6 miliardi di dollari ed è stato acquisito da Eni.

Questa operazione rappresenta per Eni la possibilità di sostenere il tragurado del 60% di produzione di gas naturale e di raggiungere gli obiettivi ambientali Scope 1 e 2. entro il 2030.

I vantaggi sono enormi: infatti questa operazione apporterà ai portafogli di Eni e Vår un aumento della produzione di circa 130.000 barili di barili equivalenti di petrolio al giorno, oltre ad un significativo guadagno in termini economici.

Claudio Descalzi, Amministratore Delegato Eni, ha commentato:

Attraverso questa operazione Eni acquisisce un portafoglio di elevata qualità e a bassa intensità carbonica, con un’eccezionale complementarità a livello strategico e operativo. Riteniamo che il gas sia una fonte energetica ponte cruciale per la transizione energetica globale, e siamo impegnati ad aumentare la nostra quota di produzione di gas naturale al 60% entro il 2030. Neptune contribuirà al nostro portafoglio prevalentemente con risorse gas. Inoltre, la sovrapposizione geografica e operativa è sorprendente: aumenta la dimensione di Vår Energi, società di cui Eni detiene la maggioranza; apporta una maggiore produzione di gas e ulteriori opportunità CCUS nel Mare del Nord; consolida la posizione di Eni come prima compagnia internazionale in Algeria, fornitore chiave di gas per i mercati europei; incrementa la presenza di Eni nell’offshore dell’Indonesia, con forniture all’impianto di GNL di Bontang e ai mercati nazionali. Ci aspettiamo inoltre che questi volumi addizionali di gas garantiscano ulteriori opportunità di ottimizzazione per le attività GGP di Eni. L’operazione aggiungerà circa 4 miliardi di metri cubi di gas da destinare ai consumatori europei. Un ulteriore aspetto cruciale dell’operazione è il basso costo delle nuove forniture e l’incremento di flusso di cassa che porta a Eni. Questo supporta il nostro impegno nell’offrire un dividendo attraente e solido e il programma di buyback a sostegno della distribuzione del 25-30% del CFFO ai nostri azionisti. La natura e le sfide della transizione energetica richiedono una risposta focalizzata, e questa operazione evidenzia in particolare due aspetti importanti della strategia finanziaria di Eni: la flessibilità e l’opzionalità che la nostra elevata liquidità e il nostro basso leverage offrono, e il nostro innovativo modello satellitare che contribuisce ad accedere a capitali dedicati ”.

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