Dopo aver raggiunto il primato mondiale come importatore di gas naturale, la Cina si sta avvicinando sempre di più al vertice anche nel ranking degli importatori di GNL: al momento, limitatamente al segmento del liquefatto, la Repubblica Popolare è infatti al secondo posto (raggiunto nel 2017), dietro solo al Giappone e davanti alla Corea del Nord. Ma il tasso di crescita dei suoi acquisti sul mercato internazionale non si arresta: secondo i dati forniti dalla società di brokeraggio marittimo genovese Banchero Costa, infatti, la Cina nel 2018 ha importato in totale 53,4 milioni di tonnellate di GNL, il 40,4% in più rispetto all’anno precedente.
Il trend nel 2019 sta leggermente rallentando, anche se i ritmi sono rimasti straordinariamente elevati nei primi 5 mesi dell’anno, durante i quali la Cina ha importato 23,9 milioni di tonnellate di gas liquefatto, il 20,4% in più rispetto all’intervallo gennaio-maggio 2018. Valori che mettono Pechino in buona posizione per superare Tokyo nella classifica mondiale dei ‘top buyers’.
L’Asia è d’altra parte diventata ormai il principale mercato di destinazione del GNL, assorbendo da sola il 75% di tutte le esportazioni a livello globale, con i primi 3 importatori della regione – Giappone, Cina e Corea del Sud – che comprano il 55% del prodotto venduto nel mondo.
Sull’altro versante, quello dei fornitori, ad emergere è l’Australia, da cui è arrivato il 52% del gas naturale liquefatto importato dalla Cina nei primi 5 mesi del 2019, in netta crescita rispetto al 45% dello stesso periodo dello scorso anno. Il Paese dei canguri sta beneficiando – secondo il report di Banchero Costa – di una serie di nuovi progetti dedicati al GNL, tra cui per esempio Prelude di Shell: una volta entrate in funzione le nuove strutture l’Australia sarà in grado di superare il Qatar e diventare il primo esportatore mondiale.
L’emirato, d’altra parte, ha visto ridursi la sua quota di mercato nell’ambito delle importazioni cinesi, scesa dal 20% del periodo gennaio-maggio 2018 al 16% nei primi 5 mesi di quest’anno.
Infine, da rilevare come la guerra commerciale in atto tra USA e Cina abbia di fatto azzerato, o quasi, l’export americano di gas liquefatto verso la Repubblica Popolare: il crollo è stato dell’86% su base annua. Se nei primi 5 mesi del 2018 infatti il combustibile di origine statunitense era il 9% di tutto l’import cinese, oggi questo valore è pari solo all’1%.