L’Eni ha appena annunciato una nuova e “importante” (come l’ha definita la stessa azienda italiana) scoperta di gas e condensati nell’onshore della Nigeria.
Il ‘cane a sei zampe’ ha effettuato il ritrovamento tramite la propria consociata NAOC (Eni 20%, operatore, NNPC 60%, Oando 20%), nelle sequenze geologiche profonde dei campi di Obiafu-Obrikom, nella licenza OML 61, ubicata nella regione del delta del Niger.
Il pozzo Obiafu 41 Deep – spiega l’Eni – ha raggiunto una profondità totale di 4.374 metri, incontrando un importante accumulo a gas e condensati nelle sequenze deltaiche sabbiose di età Oligocenica, caratterizzate dalla presenza di oltre 130 m di sabbie di alta qualità mineralizzate. I volumi in posto dell’accumulo sono pari a circa 28 miliardi di metri cubi di gas e 60 milioni di barili di condensato. Ma la scoperta – si legge ancora nella nota – ha ulteriore potenziale che sarà valutato con una nuova campagna di perforazione. Il pozzo ha una capacità produttiva stimata di circa 3 milioni di metri cubi di gas e tremila barili di condensato al giorno, e sarà immediatamente messo in produzione.
Questa nuova scoperta, che fa parte di una campagna di perforazione pianificata da NAOC per esplorare le opportunità delle sequenze profonde sinora non perforate, si inserisce nel già ricco e consolidato business nigeriano dell’Eni, che è presente nel Paese africano fin dal 1962 con attività di produzione, sviluppo ed esplorazione su un totale di 30.049 Km2 nell’onshore e nell’offshore del Delta del Niger. Nel 2018 la produzione equity è stata di 100.000 barili di olio equivalente al giorno.