Nel 2020 il Qatar si è confermato il primo esportatore mondiale di GNL, con l’Australia che però ha accorciato di molto le distanze e insidia il primato, il tutto nel contesto di un mercato globale che ha rallentato sensibilmente a causa della pandemia di coronavirus.
Secondo i numeri dell’ultimo report settimanale della broker house genovese Banchero Costa, che cita come fonte il sito specializzato Refinitiv, nel corso del 2020 il commercio mondiale di gas naturale liquefatto ha riguardato un volume complessivo di 362 milioni di tonnellate, l’1,2% in più rispetto al 2019. Se a un primo sguardo la performance può apparire dignitosa, non va dimenticato che l’anno precedente l’incremento era stato dell’11,6% e nel 2018 del 9,1%. Una crescita di appena un punto percentuale costituisce quindi una brusca frenata del trend di lungo periodo per il GNL, la cui domanda è stata colpita – come quella di tutte le altre commodity energetiche – dalla diffusione del virus Covid-19 e dagli effetti delle misure di lockdown.
Non tutte le aree del mondo, comunque, hanno evidenziato le stesse dinamiche: in Asia, infatti, la domanda di gas naturale liquefatto ha sostanzialmente tenuto, con le importazioni cinesi che sono aumentate dell’11,1% (a 67,1 milioni di tonnellate) rispetto al 2019. Bene anche Taiwan che ha registrato un +7,7% (17,6 milioni di tonnellate) e l’India con un +12,9% (25,3 milioni di tonnellate). Stabile invece la Corea del Sud, con un +0,5% (40,6 milioni di tonnellate), mentre sono calate le importazioni di GNL del Giappone (-2,3% a 74,6 milioni di tonnellate) e dell’Unione Europea (-6,6% a 62,7 milioni di tonnellate).
Sul fronte dell’offerta di GNL, il Qatar nel 2020 si è confermato – come detto – il primo esportatore mondiale con 77,6 milioni di tonnellate, stesso identico volume del 2019, ma l’Australia è sempre più vicina avendo esportato sui mercati globali 77,3 milioni di tonnellate di gas liquefatto, con un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente. In forte crescita l’export americano, pari a 48,3 milioni di tonnellate (+31,9%), mentre sono calati i volumi esportati dalla Russia (-2,3% a 27,9 milioni di tonnellate) e dal Sud Est asiatico (-5,6% a 45,4 milioni di tonnellate).