Indicatori economici tutti positivi nei primi 9 mesi dell’anno per SNAM, che intanto procede con la sperimentazione sull’idrogeno preparandosi a raddoppiarne, dal 5% al 10%, la quantità immessa in rete in miscela col metano.
Il CdA del gruppo italiano che gestisce in network nazionale di gasdotti, riunitosi ieri sotto la presidenza di Luca Dal Fabbro, ha infatti approvato i risultati consolidati del periodo gennaio-settembre 2019, durante il quale l’azienda ha totalizzato un fatturato complessivo di 1,95 miliardi di euro, con un incremento del 4,3% rispetto ai primi 9 mesi del 2018.
In crescita anche l’EBITDA, che nel periodo considerato è aumentato del 4,1% a 1,66 miliardi di euro, e l’utile netto, pari a 867 milioni di euro (+9,3%), mentre nei primi 9 mesi dell’anno gli investimenti tecnici sono ammontati in totale a 650 milioni di euro, inclusi gli investimenti in innovazione e transizione energetica (Snamtec) di 113 milioni di euro (nei primi nove mesi del 2018 erano stati in tutto 564 milioni di euro).
Infine l’indebitamento finanziario netto, leggermente aumentato da 11,54 miliardi di euro al 31 dicembre 2018 agli attuali 11,87 miliardi di euro.
L’incremento dell’utile di quasi il 10% è dovuto – secondo il CEO di SNAM Marco Alverà, che ha commentato con soddisfazione i dati – “al positivo andamento del core business, allo sviluppo delle partecipate e alla continua ottimizzazione della struttura finanziaria”.
Alverà ha poi ricordato che le infrastrutture gestite da SNAM hanno “un ruolo centrale nel percorso di decarbonizzazione, garantendo flessibilità al sistema e sicurezza degli approvvigionamenti, come evidenziato nei nove mesi dall’incremento dei volumi del 16% nel settore termoelettrico, anche grazie ad una dinamica favorevole dei prezzi che ha spinto la sostituzione della generazione a carbone con generazione a gas”.
Importante anche il focus sugli investimenti si SNAM, che in larga misura riguarderanno l’Italia, “come dimostra il recente accordo con Iren per rilevare il 49,07% di OLT (la società che gestisce il rigassificatore di Livorno; ndr)” e soprattutto la transizione energetica, “col 20% di tutti gli interventi concentrati sullo sviluppo di Snamtech”.
“Stiamo lavorando per la rete energetica del futuro, più moderna, integrata con i territori e sostenibile ed entro fine anno raddoppieremo la sperimentazione sull’idrogeno, portando la miscela al 10%”.