Anche se al momento non si parla di prezzi negativi, come recentemente avvenuto per il greggio americano, sicuramente il mercato del gas naturale liquefatto sta pericolosamente sprofondando a causa del crollo della domanda conseguente alle misure di contenimento della pandemia di coronavirus, e i valori di scambio della commodity GNL su base spot, ovviamente ne risentono.
Secondo quanto riportato recentemente da S&P Global Platts, infatti, il prezzo del GNL spot nell’Asia settentrionale ha toccato nei giorni scorsi il suo record negativo scendendo al di sotto della soglia dei 2 dollari a MMbtu (milioni di british thermal unit), a causa appunto “della distruzione della domanda avvenuta nei principali paesi importatori da parte della pandemia di coronavirus, e dell’abbondanza di offerta conseguente al posticipo o alla cancellazione di carichi spot già concordati”.
L’indice JKM, il prezzo di riferimento per i carichi spot di GNL nell’Asia nordorientale – scrive ancora Platts – lunedì scorso ha raggiunto per la prima volta nella sua storia 1,9 dollari a MMbtu, il 63,5% in meno rispetto all’inizio dell’anno.
Dinamica testimoniata anche dalle ultime operazioni di vendita di GNL effettuate sul mercato. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, infatti, l’azienda Inpex ha appena venduto un carico di gas naturale liquefatto proveniente dall’impianto di Ichtys, in Australia, con carico e spedizione previste a maggio, per una cifra compresa tra 1,70 e 1,70 dollari a Mmbtu, anche in questo caso un record storico negativo.