sabato, Luglio 27, 2024

STOP ALL’IMPORT DI GREGGIO LIBICO: L’UNIONE PETROLIFERA STIMA IMPATTO E COSTI PER IL SISTEMA ITALIANO

Must read

Pronti per una bioraffineria in Malesia

Petronas, nota società statale malesiana, Enilive S.p.A., controllata di Eni ed Euglena Co. Ltd, società energetica giapponese, costituiranno una joint venture al fine di...

Una FPSO e una FSO per il progetto Baleine 2

Si è tenuta a Dubai la cerimonia di battesimo di una Floating Production Storage Offloading Unit (FPSO) e di una Floating Sorage Unit (FSU),...

Petrobras vuole il gas boliviano

Durante il Business Forum Bolivia-Brasile andato in scena qualche giorno fa a Santa Cruz de La Sierra, la Presidentessa di Petrobras Magda Chambriard ha...

L’importanza della sicurezza informatica e della comunicazione ad essa dedicata

È vero, in questo caso non si è trattato di un attacco di sicurezza informatica. Ma il “piccolo” incidente di percorso capitato a Crowdstrike, una delle più...

La Libia è da sempre, per ragioni storiche e di vicinanza, un importante fornitore di greggio per l’Italia, che nel corso del 2019 ha ulteriormente aumentato la quota di import dal Paese nordafricano.

Quali potrebbero essere, quindi, i contraccolpi sul nostro sistema energetico del recente stop all’export libico, conseguenza della chiusura dei porti petroliferi nazionali imposta dal Libyan National Army nell’ambito della guerra civile che infuria nella regione?

La risposta arriva dall’Unione Petrolifera e sembra essere piuttosto confortante, soprattutto in termini di maggiori costi sulla bolletta petrolifera.

I dati dell’associazione confermano l’importanza della Libia come fonte di approvvigionamento: nel 2019 dal Paese sono arrivate in Italia 7 milioni di tonnellate di greggio, cifra che costituisce il 21% in più rispetto ai volumi importati nel 2018 ed è pari al 12% di tutto il petrolio acquistato dall’Italia sui mercati internazionali lo scorso anno.

Tutte le raffinerie italiane importano e lavorano petrolio libico, che generalmente è di buona qualità ma che – e questa è la buona notizia – si può sostituire con greggio proveniente da altri Paesi africani (Algeria, Nigeria, Gabon, Angola), dal Mare del Nord e dall’ Azerbaijan.

Lo ‘switch’ verso altre fonti di approvvigionamento avrà inevitabilmente un costo, che però – secondo l’Unione Petrolifera – sarà tutto sommato contenuto e riguarderà in parte il trasporto e in parte il sistema di raffinazione, i cui maggiori oneri sono stati stimati in circa 60 milioni di euro all’anno. Poco rilevante, invece, sarà l’impatto sulla bolletta petrolifera, stimato intorno allo 0,2%.

Scendendo più nel dettaglio, l’associazione delle aziende italiane attive nel midstream e nel downstream ricorda che, dei circa 52 milioni di barili di greggio libico importati in Italia nel 2019, formulando una classificazione qualitativa basata su grado API e contenuto di zolfo, il 31% risultava Ultra Light e Sweet (Bu Attifel e El Sahara); il 49% Light e Sweet (Amna e Es Sider); il 20% Medium e Sour (Al Jorf e Bouri).

Nella sostituzione del petrolio di origine libica sarà quindi necessario tenere conto di questa classificazione e della maggiore distanza di origine dei greggi alternativi: fattori che aumenteranno il costo per il sistema di raffinazione di circa 1,3 dollari a barile, ovvero – come detto – circa 60 milioni di euro all’anno. Calcolo che prescinde tuttavia – precisa l’Unione Petrolifera in chiusura della sua nota – da ogni possibile riallineamento dei differenziali sui mercati (soprattutto spot) dovuti ad un eventuale aumento della domanda dei greggi adatti a sostituire quelli libici, non più disponibili.

 

 

Latest article

Pronti per una bioraffineria in Malesia

Petronas, nota società statale malesiana, Enilive S.p.A., controllata di Eni ed Euglena Co. Ltd, società energetica giapponese, costituiranno una joint venture al fine di...

Una FPSO e una FSO per il progetto Baleine 2

Si è tenuta a Dubai la cerimonia di battesimo di una Floating Production Storage Offloading Unit (FPSO) e di una Floating Sorage Unit (FSU),...

Petrobras vuole il gas boliviano

Durante il Business Forum Bolivia-Brasile andato in scena qualche giorno fa a Santa Cruz de La Sierra, la Presidentessa di Petrobras Magda Chambriard ha...

L’importanza della sicurezza informatica e della comunicazione ad essa dedicata

È vero, in questo caso non si è trattato di un attacco di sicurezza informatica. Ma il “piccolo” incidente di percorso capitato a Crowdstrike, una delle più...

Chevron accelera lo sviluppo sfruttando le nuove tecnologie

"Le nuove tecnologie possono fare la differenza nel campo dello sviluppo energetico offshore", dichiara Matt Johnson, specialista nello sviluppo dei giacimenti e nell'ottimizzazione del...