Nell’ambito di tutti gli accordi economici firmati tra USA e Cina in occasione della recente visita a Pechino del Presidente americano Donald Trump, per un totale di 250 miliardi di dollari, il più ‘pesante’ in termini di valore, con 84 miliardi, ha riguardato il gas naturale.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, infatti, China Energy Investment ha firmato un Memorandum of Understunding (MoU) per investimenti pari a 83,7 miliardi di dollari in 20 anni che la corporation statale cinese effettuerà in West Virginia in relazione a progetti energetici, chimici, e riguardanti lo shale gas.
Quello propiziato dalla visita di Trump è anche il primo accordo internazionale siglato da China Energy, realtà costituita solo di recente tramite la fusione China Shenhua Group, il principale produttore cinese di energia elettrica tramite carbone, e China Guodian Corp, una delle prime 5 utilities energetiche del paese. China Energy impiega da sola circa 326.000 addetti, più di 4 volte l’intera forza lavoro complessivamente impegnata nell’industria della produzione elettrica da carbone negli Stati Uniti, e il MoU in questione testimonia la sua volontà di ridurre il peso del carbone nell’economia cinese a favore di un maggior utilizzo di altre risorse, come appunto il gas naturale.
Secondo quanto dichiarato dal Dipartimento del Commercio dello Stato del West Virginia – scrive ancora le Reuters – il maxi investimento di quasi 84 miliardi di dollari assicurato da Chine Enery riguarderà diversi progetti in vari ambiti: generazione elettrica, produzione chimica, manifattura e stoccaggio di GNL nel sottosuolo.
Il valore di questo singolo accordo supera da solo l’intero PIL del West Virginia, che nel 2016 è ammontato a 73,4 miliardi di dollari.