Dopo una serie di studi di fattibilità, il primo dei quali partito nel 2015, Offshore LNG Toscana (OLT), la società che gestisce il rigassificatore di Livorno, ha deciso di dare concreto avvio al progetto di adattamento del terminale per offrire servizi di bunkeraggio di GNL via bettoline.
OLT – che è partecipata da Iren (49,07%), Uniper (48,24%) e Golar LNG (2,69%) – ha infatti avviato le procedure autorizzative per attuare questo upgrade, come ha rivelato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa in occasione dell’Italian LNG Summit 2019, evento organizzato a Livorno dalla stessa OLT e da Assocostieri, l’associazione italiana dei depositi costieri attivi nello stoccaggio e nella movimentazione di prodotti energetici (la cui presidente, Marika Venturi, è anche Responsabile Relazioni Istituzionali, Regolazione e Commerciale della stessa OLT).
“Contiamo – ha poi spiegato durante i lavori del convegno Alessandro Fino, uno dei due Amministratori delegati di OLT (l’altro è Richard Fleischmann, anch’egli presente all’evento labronico) – di poter ottenere le necessarie autorizzazioni entro la fine del 2019. A quel punto potremo partire con i lavori di adattamento del terminal (la FSRU Toscana), che richiederanno indicativamente un altro anno, e un investimento di circa 5 milioni di euro. Dovremmo quindi essere pronti a partire con il servizio di bunkeraggio tra le fine del 2020 e l’inizio del 2021”.
Il rigassificatore verrà adattato per poter accogliere, dal lato opposto a quello dove ora attraccano le grandi metaniere che scaricano il GNL, anche gas carrier di piccola taglia, che invece caricheranno il gas liquefatto per poi effettuare la distribuzione: “Prevediamo un traffico di circa una bettolina alla settimana, ovvero poco più di una quarantina di unità all’anno, che poi potranno rifornire il deposito che verrà costruito a Livorno (dalla newco Livorno LNG Terminal, il cui amministratore Costantino Amadei era tra i relatori di una delle tavole tecniche del summit e ha riferito di aver avviato le pratiche autorizzative per il progetto), i futuri hub sardi, ma anche effettuare direttamente il rifornimento ship-to-ship alle navi di nuova generazione alimentate a GNL” ha concluso Fino.